E’ indubbio che per cittadini e turisti i punti informazioni siano molto utili, ma il cantiere aperto in piazza di Spagna è quanto meno discutibile.
A grandi linee abbiamo stimato che si tratti di 600mq avvolti da teli e teloni che, come sono strutturati, impediscono la vista integrale di una delle piazze più belle del mondo e che ci piace sottolineare è patrimonio Unesco, quindi degna di ogni attenzione e salvaguardia. Sui lati delle protezioni salta all’occhio una dicitura che pare uno scherzo “Giubileo 2025” e indica luglio come la data della fine dei lavori; nel frattempo nessuna informazione e soprattutto nessun WC disponibile. Già perchè lì sotto, prima dell’apertura del cantiere c’erano dei bagni pubblici, luoghi di urgente e improrogabile necessità e che nella Capitale scarseggiano in modo vergognoso; molti sono chiusi, danneggiati e comunque non fruibili.
Pensate che nel lontano 2011 la giunta Alemanno firmò una delibera per la progettazione preliminare di 11 punti di accoglienza turistica con i servizi igienici pubblici interrati di cui, fra beghe politiche e scartoffie varie, a tutt’oggi si sono perse le tracce.
E’ davvero sorprendente come qualunque azione o progetto si animi sotto il cielo della Capitale pare dover dipendere dall’evento giubilare senza tener conto che esistono, durante tutto l’anno, migliaia di turisti o semplici cittadini ai quali si può presentare, anche, un impellente bisogno.
Quando il cantiere sarà terminato, stando alle comunicazioni di servizio, il tempo del Giubileo avrà già girato la boa della metà del suo tempo e la Città sarà ancora in ballo con lavori e fastidi varii, tanto che i dati dell’osservatorio PNRR Giubileo parlano a chiari numeri: il 22% dei cantieri è stato aperto, ma solo l’11% del totale è stato terminato e oltre la metà delle gare sono ancora in corso.
Vien da chiedere come mai fra i tanti tavoli e le varie commissioni nessuno abbia avuto la forza sintetica di redigere un timetable severo e imprescindibile di tutti gli interventi previsti e necessari per sostenere il Giubileo; una tabella di marcia, a prescindere dalle politiche, ma capace di soddisfare gli impegni iniziali.
Tornando al cantiere di piazza di Spagna: critichiamo il tempo dell’esecuzione, la forza lavoro numericamente ridicola (5 operai presunti) rimozione dei bagni pubblici e il vincolo tassativo (a noi sconosciuto) perchè la costruzione vetrata non diventi un luogo di esposizione e spaccio dei più orrendi gadget della storia capitolina



