Questa guerra spiegata ai più piccoli

La guerra scagliata dalla Russia contro l'Ucraina pare senza motivi chiari. Tutti siamo preoccupati per la sua evoluzione ma per i più piccoli sta diventando come una brutta favola con il lupo pronto a fare del male a tutti

Chiede Emma: “ma perché c’è la guerra così vicino a noi e cosa può capitarci? Spareranno anche qui in Italia?”

La grande ombra scura della guerra fra Russia e Ucraina, seppur spiegata a grandi linee, impressiona i bambini che non sono pronti, neppure geograficamente, a darsi una benché minima spiegazione sul dramma ucraino. Poi Emma salta su e dice ancora: “studiamo storia per imparare a non fare più le guerre e invece si ripete tutto come prima”. E questa è la grande verità detta con piccole parole!

Forse, per i più grandini, a scuola si studiano la prima e la seconda Guerra Mondiale e si sfiora lievemente quella dei Balcani. Effettivamente da allora (1991) non si sono verificati scontri così gravi e vicini a noi.

L’Ucraina è uno stato con superficie 2 volte l’Italia. E’ uno dei maggiori produttori di grano del mondo e moltissime delle badanti che vediamo girare per casa vengono proprio da lì. Nel loro paese hanno lasciato le famiglie, magari i figli piccoli e in Italia sperano di guadagnare abbastanza soldi da mandare a casa.

Forse, ragazzi, avrete sentito parlare del disastro della centrale nucleare di Cernobyl con la nube tossica che ha invaso l’Europa. Ancora oggi si muore per le malattie causate da quell’immenso disastro. Ecco la centrale di Cernobyl è in Ucraina a 100km da Kiev, la capitale, che oggi sta morendo sotto le bombe.

Kiev dista 3 ore da Milano. Prima di questa guerra era una città molto ricca dove si viveva e ci si divertiva come da noi. La vita nelle campagne, invece, è ancora dura e sembra rimasta con le sue abitudini a più di 50 anni fa.

La storia ci dice che dal 1919 al 1960 l’Ucraina (come molte altre nazioni confinanti) faceva parte dell’Unione Sovietica ma non si può dimenticare la dura repressione che fra il 1932-33 l’Urss lanciò contro il paese. Stalin, il capo dell’Unione Sovietica di allora, decise di prendersi tutte le terre: i contadini non ricevettero più uno stipendio ma una quota dei beni prodotti. Molti si opposero a questa decisione, molti morirono e da questo fatto lontano nasce, forse, l’astio continuo fra le due nazioni ora in guerra.

Lo scontro non è iniziato proprio ora ma già dal 2014 nella regione del Donbass c’è un conflitto in corso. Il Donbass è una zona ucraina totalmente filo russa. Lì si parla russo e non ucraino.

Putin, che ha scatenato la guerra, è il Presidente russo e da sempre vuole riprendersi una parte dell’Ucraina in ogni modo.

Così senza preavviso ha lanciato una pesante offensiva.

Nessuno sa, esattamente, cosa vuole dimostrare con queste manovre. Sicuramente la sua forza è immensa ma, secondo noi, non può, però andare troppo oltre perché potrebbe nascere un conflitto atomico. Che nessuno vuole e nel quale nessuno entrerà.

Di fatto, ora Putin, è il cattivo della storia e come tutti i cattivi si trova solo ed isolato.

Per ora il mondo agisce nei confronti della Russia con sanzioni di tipo economico e commerciale. Ed è già molto perché una Russia troppo impoverita non potrebbe badare ai suoi grandissimi confini e alle sue truppe. Ricordiamoci sempre che la Russia è la più vasta nazione del mondo con una superficie 56 volte più grande dell’Italia.

Certo, quello che sta succedendo, non è uno scherzo e ce lo dobbiamo mettere in testa ma non permetteremo alla Russia di lasciarci senza pane e senza gas. Forse dovremo andare a cercarli anche altrove.

Ora il futuro di questa guerra è affidato al buon senso dei governanti e al risultato degli incontri diplomatici.

Quasi tutto il mondo è contrario all’ invasione e speriamo che l’isolamento sempre più pesante in cui si trova Putin lo riporti ad una ragione che sembra aver perso.

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