Se fossero originali costerebbero più di 500 euro ma, visto che originali non sono e che sono arrivate persino sui banchi dei mercati il prezzo è fluttuante. Così le ciabatte di Hermes dai negozi top si trascinano da anni lungo le strade di mezzo mondo portate da tutto quell’universo di piedi che mai potrebbero permettersi la versione autentica.
Quelle 2 strisce di pelle (o altro, perfino pelliccia) unite da un ulteriore trattino della stessa materia, solo a ragionarci un attimo, rappresentano ovviamente la H del super brand; tutte le altre “imitazioni” le rincorrono, con successo travolgente, e a prezzi più che abbordabili. L’immensa scopiazzatura o l’inganno (in molti casi) testimoniano 3 cose: 1° l’ottima riuscita del prodotto, 2° l’impossibilità dei più di acquistare l’originale, 3° il bisogno psico fisico di far parte del gruppo e di sembrare quello che non si è. Le ciabatte, o meglio i sandali Oran della casa francese, sono l’ultimo esempio di scimiottamento modaiolo.
Non stiamo parlando di falsi ma di un mercato (quello dell’abbigliamento in genere) che non sapendo più cosa diavolo inventarsi ricalca il già fatto e testato con successo. Altro caso è quello della famosa borsa Kelly che, se vera, parte da 11.000 euro + lista di attesa e, giù giù, di copia in copia e passando anche attraverso marchi noti, si arriva finalmente alla produzione cinese che ce ne offre una per 432. Ed ecco che il sogno a lungo sognato arriva a noi, falso ma bello da non credere.
I mocassini originali Tod’s con gommini superano a piè pari e di botto i 300 euro, mentre la solita piattaforma cinese li offre a 35 euro.
La moda da tempo non ci sorprende più; ci fa quasi dire “è tutto uguale, ce l’ho già nell’armadio” e anche se le proposte sono a prezzi minimi, spesso, lasci perdere.
I brand più in vetta alle classifiche hanno annunciato che alzeranno ancora i prezzi dei loro prodotti per accontentare solo le vere élite che possono e vogliono emergere, i brand di seconda fila stanno pensando di fare (anzi già lo fanno) altrettanto e di escludere i prossimi saldi dai loro programmi; per alcuni di questi potremmo, con nostro grande dispiacere, vederne gli effetti già nel corso dell’anno. Per tutti gli altri: dai grandi magazzini alle boutique, dai multimarca al negozietto di quartiere, gli incrementi di prezzo sono più che evidenti.
Quindi, è evidente che a noi gente normale, resta un mercato sempre più ristretto nel quale pescare e che ci spinge, volenti o nolenti, a rivolgerci al fast fashion o a piattaforme che, dall’altra parte dell’oceano, hanno davvero capito la direzione presa dal grande calderone dei compratori e la loro reale capacità di spesa.