In un’estate piegata dalla siccità mai avremmo pensato che ci saremmo trovati anche a secco di acqua e bevande gassate.
La sete in questi mesi di grande calura si fa sentire più che mai inestinguibile, quella che ha proprio un gran bisogno disperato di sorsate di un beveraggio fresco e con una bella dose di bollicine.
Perchè se l’acqua liscia fa indubbiamente meglio tutto quello che è gassato ha un potere dissetante maggiore.
Ma per come stanno andando le cose pare che le bollicine abbiano un futuro davvero nero e breve.
Ne parla Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Sant’Anna, primo produttore europeo. “Ho dovuto fermare le linee dell’acqua gasata, il 30% della nostra produzione. L’anidride carbonica è diventata introvabile, i fornitori con cui abbiamo un contratto ci hanno spiegato che non conviene più produrla e hanno fermato gli impianti”.
La CO2 è diventata introvabile ed è un problema generalizzato, che non riguarda solo l’azienda cuneese ma, come ha spiegato Bertone, “Tutti i nostri competitor sono nella stessa situazione. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti”, ha aggiunto il manager.
La CO2 ha raggiunto costi stellari che le aziende non possono reggere se sommati a tutti gli altri aumenti ormai conosciuti anche perchè la grande distribuzione fatica ad accettare ulteriori rincari che si scaricherebbero sull’utente finale.
Considerati tutti questi fattori le aziende produttrici di CO2 preferiscono destinare il prodotto al comparto sanitario che ha molto aumentato le richieste per sopperire alle necessità dettate dall’impennata di Covid.
In sintesi lo scenario è assolutamente negativo tanto da far ipotizzare che una volta finiti gli stock di acqua e bevande gasate stoccate nei magazzini non ci saranno più bottiglie da vendere.
Le aziende cercano soluzioni e accordi sovranazionali ma per ora l’estate del 2022 si sta presentando come la più nera mai vista.
Sempre Alberto Bertone rincara la dose e dice: ” “Tra rincari di energia e materie prime, siccità, difficoltà a trovare personale; manca tutto sembra di essere in pieno dopoguerra”.
E noi in questo fantomatico dopoguerra ci lasciamo cullare dal fascino delle tanto smaniate vacanze