L’estate degli inganni

Ci aspettavamo l'estate della rinascita e invece ci troviamo a far parole crociate. Il clima non ha aiutato e anche i vù cumprà hanno disertato

«È un’estate che non riusciamo a decifrare, senza un filo logico – conferma Simonetta Mancini dall’associazione Balnearia Litorale, che riunisce gran parie degli stabilimenti storici di Fregene -. La località è affollata, ma poi al mare le presenze non sono da record. Le condizioni meteo poi non ci hanno aiutato…il caldo estremo di questi ultimi giorni non è un fattore positivo. Si tende a non muoversi».

In effetti ci vuol poco a pensare che questa sia l’estate di un boom storico: voglia di rinascere, caldo infernale, fuga (presunta dalla Città), bisogno di staccare e di divertirsi, maggior capacità di spesa, visti i sacrifici dei mesi passati e per i più la tranquillità del ciclo vaccinale completato.

Già a primavera i media enfatizzavano il “tutto esaurito”, sulle spiagge e in alberghi e case.

Così i ritardatari sono stati presi dal panico certi di non poter andare da nessuna parte. E, invece, alla fine chi doveva partire ha trovato, facilmente, una sistemazione più che decorosa.

Quello che lascia basiti è che molti litorali hanno clienti fantasma che un po’ ci sono e un po’ scompaiono. Quanti ombrelloni vuoti! quanti tavoli dei ristoranti deserti e quanti saldi di abbigliamento caduti, pressoché, nel vuoto.

Un estate take & run o stop & go, come preferite.

Assalti all’ultimo gelato e il giorno dopo il nulla.

Anche i vù cumpra si sono rarefatti; vuoi per le difficoltà da Covid, vuoi perché 2 conti se li fanno anche loro e in questo momento le spiagge italiane rendono poco perché c’è poca gente.

Questo ci hanno risposto 2 ambulanti intervistati sul perché dell’assenza dei loro compari.

Quindi, alla fine, spiaggiati sul lettino; delle allegre giornate pettegolone e festaiole che ricordavamo c’è rimasto ben poco.

Alcuni si sfiancano di parole crociate, altri si perdono noiosamente a fissare l’orizzonte.

Dai, non è colpa del Green Pass, come martellano (pro bono loro) tanti dell’arco costituzionale, né delle discoteche chiuse che, si è un gran peccato ma tanto erano appannaggio dei 1/10 della popolazione (ad andare bene),  è colpa del nostro modo d’essere che ormai è altalenante e allarmante come il clima.

Un’estate fasulla che, come i mesi precedenti, è riuscita a fregarci nonostante tutto.

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