Ma Roma val bene una “messa al bando”, per i 5 stelle?

La Raggi pluritravolta dagli scandali e dagli abbandoni, dalle critiche e dalle inefficienze, dalle buche e dai buchi, dimostra un coraggio leonino e resta dov'è

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La situazione del Governo fa acqua da tutte le parti. Tutti vorrebbero cacciare tutti. Tutti smentiscono tutti. Le telefonate “inciuciose” volteggiano su Roma con rumore assordante. Si intrecciano, si sbugiardano, si confessano e sconfessano, nell’insolente e grossolana certezza dell’ “impunibilità” E già questo darebbe, da solo, la misura delle capacità intellettive degli “eletti”.

Gli italiani, intanto, ascoltano allibiti, si autoflagellano per alcune scelte e se c’è Crozza in TV, magari riescono anche a sorridere.

In tutta questa confusione e incertezza di una sola cosa possiamo essere sicuri al 100%: il Sindaco Raggi NON se ne andrà. Primo perché le piace assai guardare la Capitale dall’alto del Campidoglio, secondo perché non saprebbe dove andare a far danni, terzo perché Grillo/Rousseau, memori dell’errore che fece Renzi cacciando Marino (e che aprì le porte e il portone alla gloria pentastellata), han deciso che la Virginia lì è e lì resta. Anche se tutte le metropolitane di Roma si bloccassero, anche se il danno al commercio del centro è un buco da 40/50 mln, anche se le pantegane (quadrupedi e bipedi) si mangiassero la Città oltre che la monnezza, la Raggi non si sente responsabile di nulla, non vede nulla, non sente nulla (…) e rimane saldamente incollata, col suo tailleurino nero, alla prestigiosa poltrona. E non ci sono spelacchi che tengano…!!

Ma una domanda, ai pentastellati, la dobbiamo fare con logica e spontaneità: meglio perdere Roma o tutte le future elezioni?

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