“Ci sono giorni che non entra proprio nessuno”, questo è il drammatico leitmotive che accompagna le nostre interviste ai negozianti che intanto guardano sconsolati i loro locali di vendita con i manichini e gli stendini ancora pieni di abbigliamento invernale. Anche le riviste di moda ci sommergono con servizi attraenti e affollati di lane, tweed, cachemire, scarpe pesanti, sciarpe e sciarponi.
Ma questa estate infinita che è scivolata, senza che ne accorgessimo, in un autunno a 30° ci tiene lontanissimi anche dalla sola idea di toccare quei capi. Figuriamoci provarli e comprarli.
Ad oggi si stima che l’invenduto raggiunga circa l’80% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
E’ ben vero che l’inverno è ancora lontano, così come i giorni freddi e bui ma intanto gli esercenti di negozi e boutique si stanno facendo mille domande sull’andamento del prossimo futuro.
Così, visto il meteo fisso sul bello stabile, chi può riprende dal magazzino le giacenze estive, tanto per cercare di alleggerire almeno le rimanenze e comunque la maggior parte dei punti vendita ha allestito un angolino di capi leggeri e “freschi”. Sono tornati in vista persino i costumi da bagno, i parei e i sandali.
Una situazione che fa a pugni con il calendario ma che continua a riempire, settimana dopo settimana le nostre spiagge e i nostri mari tanto che, la regione Lazio ha prorogato la stagione balneare fino a novembre. Se le spiagge esultano altrettanto non possono fare i negozianti che hanno già comprato e pagato la merce invernale e che guardano all’affitto, agli stipendi e alle spese varie con grande apprensione.
Siamo andati in via Vittoria alla boutique Scapa che con la sua moda british tira la volata a molti dei trend di questa stagione. Cappotti, abiti, maglioni e pantaloni decisamente timeless. Forti richiami a un’eleganza che sembrava dimenticata ma che, per nostra fortuna la proprietaria, Maria Grazia Virzi da anni sceglie e propone con una classe insuperabile. Ma anche lei, nonostante tutto, deve constatare che questo meteo pazzo sta rovinando la corretta alternanza della moda stagionale.
Le vetrine di Scapa sono molto attraenti, come i manichini e gli scaffali con i classici golf che sanno di Scozia e di brughiere.
Eppure anche Virzi comincia a pensare che tutte le proposte di abbigliamento vadano totalmente ripensate tenendo conto, fin dove si può, dell’indubbio cambiamento climatico e arriva a ipotizzare, sorridendo, lo “stato di crisi” per un settore che anno dopo anno vede ridursi, non solo il fatturato, ma anche la sua innegabile utilità formativa verso una moda valida e coerente al sacrosanto e, ormai, fondamentale concetto di ecosostenibilità