Altro che Italia dei campanili, l’estate 2023 ha tenuto a battesimo un nuova Italia, quella delle antiche arene.
Non tanto per numero di visite turistiche quanto per la gara nel proporsi quale luogo ideale per il confuso combattimento del secolo fra il “gladiatore” Elon Musk e il recalcitrante Mark Zuckerberg. Questi due soggetti, pare che dagli attacchi verbali abbiano ventilato di passare ai fatti con un incontro Mma (mix di boxe, karate, lotta e arti marziali) che, da veri figli dell’impero hollywoodiano, vogliono svolgere in un sito epico ed evocativo di ben altri scontri passati alla storia.
I due supermiliardari ma, rimasti all’età bambinesca, oltre a farci ridere per l’evidente cazzeggio, agitano con i loro tweet per Musk e messaggi sulla piattaforma Threads per Zuckerberg, un’estate italiana in forma contratta.
Il ministro Gennaro Sangiuliano parrebbe contrario ad ospitare il “cage fight” (combattimento in gabbia) fra questi ragazzacci, decisamente fuori tempo massimo per la pagliacciate, nello “stadio” più famoso al mondo.
Il Colosseo sarebbe la location ideale secondo i miliardari maneschi ma, a questo punto, e con nostra grande amarezza è partita la corsa fra tante altre illustri città italiane che offrono le loro vestigia pur di accaparrarsi il match.
E dato che gli antichi romani non stavano mai fermi e hanno distribuito la loro ineguagliabile architettura un pò dovunque stiamo assistendo ad una galoppata di proposte quanto mai ampia e variegata. Pare, quasi, sia in gioco l’orgoglio e la storia nazionale che mai, prima d’ora, era stata tirata in ballo con tanta parvenza di patria unità.
Al grido di “ci siamo anche noi” ogni giorno si palesano nuovi sindaci che alzano la manina per essere presi in considerazione. Il ballottaggio, se mai ci sarà, riaprirà, alla fine, antiche e conclamate divisioni. Sta in disparte e non abbozza la dignitosa Aosta che mostrando una volta di più il valore del riservato carattere montagnino si tiene per sè i propri fasti romani. E con il suo sano silenzio sceglie, probabilmente, la via più giusta e non cade nella vanesia tentazione di credere che gli scherzi e le fake siano tipiche, solo del 1° aprile.
Povera Italia credulona e facilmente preda dei più vari gabbatori