Natale 22: ancora incerto il bilancio

Tirare le somme sul Natale 22 è ancora assurdo, ma ognuno di noi tra vetrine e gente a spasso può fare una sua previsione. E non è così splendente come speravamo

Nonostante i timori per il possibile aumento dei costi delle forniture di energie, mai come quest’anno le nostre città si sono accese di mille luci.

Nonostante tutta questa voglia di festa, rispetto allo scorso anno alcuni numeri saranno probabilmente in calo.

Con l’ aumento dell’inflazione e la scarsità di forniture, pare che sia fortemente cambiato l’atteggiamento degli acquirenti, più preparati e attenti a quel risparmio che gli ultimi avvenimenti ci hanno a forza insegnato.

Secondo Confcommercio, in particolare, la spesa media pro capite per acquisti natalizi sarà di 157 euro, in calo dai 169 euro dello scorso anno, anche se ci lasciamo uno spazio per lo sprint dell’ultimo momento.

Effettivamente, curiosando nei negozi non si nota la solita calca e le mani di chi va a passeggio non sono cariche di pacchetti e pacchettini.

In sostanza gli italiani spenderanno 1.6 miliardi in meno rispetto allo scorso anno.

Inutile ribadire che il black friday e il cyber monday l’hanno fatta da padroni spingendo il 78% dei consumatori ad investire la metà del proprio budget per i regali di Natale tanto che il volume totale di vendite online  è aumentato del 72% tra lunedì 19 Novembre e il 25 novembre (fonte: Salecycle). Un’attitudine sostenuta anche da Calicantus srl, azienda specializzata in commercio elettronico.

Così il grosso delle spese di Natale ’22 non vedrà l’affanno dell’ultimo minuto, anzi, i pacchetti sono già sotto l’albero.

Alcuni studi prevedono che le categorie più a rischio di tagli sono: moda (26%), seguita da elettronica (22,3%), giocattoli (20,9%) e prodotti per la casa (19,8%). Mentre i prodotti per la salute e la bellezza (17,4%) e il bricolage e il giardinaggio (16,1%) spiccano come le categorie in cui verranno effettuati i tagli minori. Fra tutti i prodotti alimentari quelli che traggono i vantaggi maggiori sono, incredibilmente, quelli surgelati e i dolci

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