Non è con l’Expo che si risana Roma

La candidatura di Roma ad Expo 2030 dimostra con quanta leggerezza si affrontino problemi di tale portata. Le criticità della Capitale sono innumerevoli e non possono essere risolte in modo adeguato nemmeno per giustificare un'inammissibile candidatura

Dicono le cronache e i sondaggi che 7 romani su 10 tifano perchè la nostra Città si aggiudichi il gran circo dell’Expo del 2030.

Forse abbagliati da quei 50 mld previsti come giro economico ma dimenticando che a Roma di quella somma resterà attaccato ben poco, come ci insegna il buco insanabile che grava ancora sulla Capitale generato dalle Olimpiadi del 1960 (circa 12 miliardi!). Forse galvanizzati dall’entusiasmo dimostrato dal sindaco Gualtieri (cosa che gli riesce benissimo) e dalle parole di Tajani che dalle 618 pagine del dossier presentato, immaginano una Capitale quasi fantastica rispetto alla situazione attuale.

Però, ora, è proprio il Sindaco che comincia a tremare nel constatare che il piano trasporti, così com’è, è lontano anni luce dall’impianto strutturale che servirebbe per reggere il fiume di persone che potrebbe arrivare in Città.

Possiamo parlare della metro C che non soddisfa i tempi e i lavori previsti e senza dimenticare le altre linee che fra rotture, allagamenti e scale mobili rotte da anni non sono sufficienti nemmeno per i romani che tanto vorrebbero poterle usare. Non basta, a questo punto, certo la lapidaria frase di Gualtieri: “Siamo la casa del mondo” a ripittare la carenze colossali di Roma.

Crescono i grandi Hotel ma non spuntano gli alberghi di media fascia che sono quelli che fanno cassa. Proliferano, invece, i b&b (in buona parte abusivi) le cui tariffe non essendo controllate e controllabili saliranno a livelli colossali.

Basti dire che il Codacons si oppone alla candidatura di Roma ad Expo 2030, e annuncia una lettera al Bie (Bureau International des Expositions) in cui si chiederà di bocciare il progetto del sindaco Gualtieri. “Crediamo sia del tutto paradossale candidare una città come Roma all’esposizione universale del 2030 – spiega il presidente Carlo Rienzi – “La capitale presenta infatti criticità talmente numerose e gravi da renderla del tutto inadeguata ad un evento di questa portata. Dalle buche stradali alla raccolta dei rifiuti, passando per il traffico caotico e le note falle del trasporto pubblico Roma, a differenza di altre città, vanta una serie così ampia di problemi cronici e irrisolti che rendono improponibile la sua candidatura”.

Aggiunge ancora Rienzi “Da Gualtieri solo chiacchiere”. Noi aggiungiamo anche temerario, imprevidente e senza una concreta visione della situazione della Capitale che dovrebbe governare .

 

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