Raggi…responsabilità mie non vi conosco

Non si pretende che un sindaco pensi al futuro in grande. Ma almeno non dovrebbe ignorare il disastro senza fine della città che amministra.

 

Roma, la Capitale d’Italia, continua a sprofondare nel massimo degrado. Cumuli di immondizia restano abbandonati per giorni e giorni agli angoli delle vie del Centro storico, emanando miasmi di ogni genere (e non siamo ancora in estate!). Bottiglie, carte e cartoni, manufatti vari, sacchi neri di plastica e biciclette mezze rotte sono in bella mostra dal mattino alla sera nei pressi di preziosi luoghi storici, visitati da frotte di turisti.

Strade e marciapiedi pullulano di mozziconi buttati qua e là, dopo le fumate fuori dai negozi, nonché di rigagnoli di acqua stagnante e puzzolente. Vasi di ogni misura e piante, più o meno essiccate, spuntano in ogni dove a difesa degli ingressi negozi, spesso bloccati da auto e motorini. La rete viaria è invasa da una infinità di sommarie recinzioni di voragini, che da mesi aspettano di essere riempite. L’erba alta infesta parchi pubblici, aiuole, giardinetti degli asili comunali, diventati accoglienti dimore di serpenti.

Tutto questo disastro vale le piantine e le siepi (contestatissime) scelte dall’assessore all’ambiente e inaugurate dalla sindaca Virginia Raggi? Certo che no! Ma nessuno ha la forza (e ce ne vuole tanta!) di farglielo capire. Ella ignora i giornali e i media, in genere, che ogni giorno documentano una Capitale degli orrori.

Si inebria di inaugurazioni e di annunci, cerca responsabili ovunque e per ogni cosa, ma dimentica le sue responsabilità, come primo cittadino eletto e referente in toto. Intanto per il suo vuoto di potere e le inefficienze della giunta grillina, assessori e consiglieri pentastellati cominciano a litigare, come successo ieri fra Margherita Gatta, assessore ai lavori pubblici e la consigliera Monica Montella, sulle risorse mancanti per riparare le buche.

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