Roma, far west: e l’edicola diventa bar in una notte

Tanti ristori ma nessuno per l'editoria che vede chiudere tutte le librerie. Lo strano caso di un'edicola in centro che in una notte diventa bar

Entro breve, per ragioni pare immobiliari, anche la grande Feltrinelli di Galleria Sordi chiuderà i battenti per non riaprili più. Poco prima aveva sbarrato la Red di via Tomacelli.

Anni fa la libreria Gremese nel cuore del Tridentino era stata costretta a sloggiare per la caduta di un pezzo del soffitto. Ora restano, ben visibili detriti e macerie fra le quali spiccano libri abbandonati, scoloriti e massacrati.

Il cerchio della devastazione editoriale sarebbe concluso se non sopravvivesse la Mondadori di Cola di Rienzo unico approdo per chi vuole leggere e studiare.

In questa lunga era covidiana si è tanto martellato sui ristori da elargire, ora all’una ora all’altra categoria: dal mondo della musica al teatro, dal commercio spicciolo alle strutture invernali, ma per la cultura e l’editoria non si è levato neanche un fiato.

Eppure le statistiche ci dicono che le varie Fiere del Libro sono gran successi e che complice il lockdown gli italiani si sono tuffati fra le pagine di infiniti libri. Però le librerie chiudono e a ben vedere non viene in mente a nessuno di aprirne di nuove.

Sembra quasi che i libri scottino e che il solo avvicinarsi provochi delle ustioni al bilancio tali da lasciare il segno.

E’ evidente che tutto quello che riguarda la cultura, all’Italia di oggi, non interessi e non si capisce perchè non esistano ristori e investimenti a fondo perso per i coraggiosi che vogliono aprire uno sguardo su questo mondo “irrilevante”.

Ci resterebbero le poche edicole per il quotidiano e anche per qualche libercolo. Peccato, però, che l’edicolante non promuova MAI il volume allegato al giornale e che, anzi il più delle volte non ne sappia niente. Evidentemente il ricavato dei quotidiani e delle chincaglierie per il mercato turistico fanno un buon saldo di cassa.

Così non sa più che pesci pigliare e l’unico escamotage che ci resta è l’acquisto on line che toglie gran parte del piacere di scegliere e di sfogliare.

Se e-commerce va a gonfie vele forse i problemi stanno a monte e il disinteresse governativo per la questione è una delle prime cause del viraggio negli acquisti.

Capita così che, in pieno centro, l’edicola dove fino a ieri comperavi i tuoi quotidiani di colpo sparisca e che tu ti ritrovi con in mano i soldi contati e senza meta fissa.

Perchè l’edicola, appena rimessa a nuovo, in una notte è diventata un chiosco per la vendita di bibite e gelati che serve d’appoggio a 2/3 baretti vicini.

Se riesci a superare con lo sguardo la palizzata di acque minerali sul fondo e ancora nei loro dispenser intravedi delle riviste così tanto vecchie da aver preso una forma ad onda e da aver cambiato colore.

O è una furbata commerciale?: siamo edicola ma vendiamo anche l’acqua?. Difficile separare il grano dalla zizzania. Fatto sta che  Roma è un far west dove tutto è possibile e lecito

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