Roma in presenza: caos e lacrime

La nostra Città, nel giorno della ripartenza, piange. Ferita dal traffico, dal degrado dalla disorganizzazione ormai fatta abitudine

La ripresa del lavoro in presenza ha il timbro vergognoso del nuovo caos sulla linea Roma-Viterbo (Roma Nord).

Corse cancellate, ulteriori pigia pigia, distanziamenti e prevenzione inesistenti e operatori assenti per degli improvvisi corsi di aggiornamento.

Gli utenti sono, a dir poco inferociti ma alla fine, come tutto quello che riguarda la Capitale, viene assorbito per forza d’inerzia.

Stessa cosa è per il traffico cittadino e per il servizio pubblico che nessuno e ripetiamo NESSUNO si è curato di riorganizzare e migliorare.

Quindi dopo mesi di relativo ordine dovuto allo smart working, alle scuole in Dad e alle vacanze, da oggi (venerdì 15) tutto torna al prima e come se niente fosse successo.

L’abbiamo già detto, questa lunghissima parentesi di vita sospesa doveva essere impiegata dalle varie istituzioni e municipalizzate per farsi una botta di conti e pianificare al meglio un “risveglio” logico e minuzioso. Ovviamente questo non è avvenuto e Roma si è ingolfata in un casino senza precedenti.

10 e lode per il green pass e per l’impegno costante (speriamo) nella salvaguardia della salute del cittadino ma, va ricordato che non con le sole mascherine si ottiene l’incolumità della società che per vivere in pace e benessere ha bisogno del famoso “zoccolo duro” determinato dalla qualità della vita che una città deve essere in grado di offrire ai propri abitanti.

Questo, per quanto riguarda Roma, è un fattore che, seppure fondamentale, pare non essere preso in considerazione.

Siamo anche stufi di sentirci ripetere che le dimensioni della Capitale rendono, pressoché, ingestibile la cosa pubblica.

Ben altre metropoli sono riuscite da anni a risolvere innumerevoli problemi portando l’esistenza comune ad un livello di assoluta accettabilità.

Qui gli autobus prendono fuoco stando fermi in rimessa e nessuna indagine (?) si impegna poi a darci una spiegazione coerente e valida, sempre più animali selvatici invadono lo spazio riservato agli esseri umani ma, oltre a foto, video e gag varie nessuno affronta il problema in modo chiaro e risolutivo.

A Roma si traccheggia e ci si rimpallano le responsabilità fra Campidoglio e Regione con continuo monotono gioco.

Il futuro Sindaco (chiunque sia) che ha tanto attentamente scandagliato piccole parti delle grandi periferie non conosce la vera realtà cittadina tanto che alle varie domande precise degli intervistatori non è mai stata data una precisa e decisa risposta.

In questo interregno fra l’amministrazione Raggi e l’amministrazione futura la nostra Città vive un momento di totale passività che rimanda, come sempre, le cose e gli impegni al giorno che verrà.

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