Roma e i suoi reggenti, con il sindaco Gualtieri in testa, hanno deciso di dare le chiavi della Città a chiunque voglia entrare e soprattutto ai branchi di turisti che, dopo il Covid, hanno deciso di invaderla sistematicamente.
Ma, come si sa, in qualunque branco le pecore nere ci sono sempre e aggiungono trasandatezza e oltraggi a questa Capitale in stato di irreversibile decadenza. E più turisti arrivano più pecore nere incolte e strafottenti si insinuano nell’enfasi storica dei nostri monumenti e nella nostra vita di tutti i giorni. Noi romani non abbiamo più lo spazio fisico per camminare e passeggiare perchè questi branchi non si fanno fendere da niente e da nessuno. L’occhio fisso sul braccio alzato della guida marciano compatti collegati agli splendori capitolini solo dai famigerati auricolari.
Overtourism viene chiamato questo fenomeno di massa che promette un gran tour concentrato, in genere, in poche ore concitate
Il Colosseo, che possiamo garantire essere veramente antico (qualche turista non ne è del tutto convinto), val bene una visitina giusto per farsi i selfie; che poi su quelle pietre siano passati leoni e gladiatori non cambia lo sfondo della foto da far viaggiare via social. Ai turisti bastano i centurioni, illegali, che si fanno immortalare a pagamento. E’ tanto grande il Colosseo e i muri con tutti quei mattoni sono un irresistibile invito allo scarabocchio che a detta dei genitori della fanciullina svizzera è cosa di nessuna importanza, tanto da riderne in faccia al vigilante. In fondo, grosso modo, lo dicevano anche gli antichi: veni, vidi…scripsi.
Giorni stremanti per sta povera gente con questo caldo che non ti molla mai; verso sera sei sfranto e tutte queste stupende e fresche fontane le avranno costruite e addobbate per delle ragioni ben precise quindi prima di rimettersi sul pullman/corriera un bagnetto ristoratore ci sta giusto bene e chissenefrega se è vietato, quindi tolti i vestiti, partono i divertimenti acquatici. Fino a quando arrivano le forze dell’ordine e ti tirano fuori.
In questi giorni di overtourism Roma è stata bersagliata e sfregiata troppe volte e ci chiediamo perchè i branchi turistici si sentano in diritto di comportarsi al limite dell’umana civiltà quando arrivano sulle rive del Tevere.
Ad ogni vergognosa bravata pare che la Città risponda con il sorriso della noncuranza come se questi atti vandalici fossero da attribuire esclusivamente alla mancanza di cultura ed educazione.
Ormai il Campidoglio pare si sia dato per vinto, anzi è ben lontano dall’usare il pugno di ferro pur di essere dignitosamente all’altezza del compito di difensore della Capitale. Dice Lapo Elkan riguardo allo sfacelo romano “…Fotografia di una città dove tutto è possibile e permesso, nessuno paga mai e la responsabilità è di nessuno”.
E invece il signor Gualtieri dovrebbe capire che la sua posizione gli impone di difendere l’oggi per conservare integro il passato e il futuro della nostra storia. Ma è in grado di farlo, seriamente e una volta per tutte?