Scuola, sicurezza minacciata dalla disorganizzazione

La scuola è una delle più grandi nebulose del nostro Paese. E anche quest'anno che sta per iniziare non fa differenza. Non c'è programmazione e certezza. Un vero dramma per ragazzi e famiglie

Scuola primaria e secondaria uguale confusione, disinformazione e inadeguatezza.

Il focus è innanzitutto la sicurezza per ragazzi e personale ma, su come ottenerla è ancora un punto di domanda.

Sono passati mesi dalla chiusura dell’anno scolastico 2020/’21 ma l’impressione generale è che poco o nulla sia stato pianificato per il rientro tanto che già si fanno chiari accenni, ove fosse necessario, ad un ordinario ricorso alle comunicazioni a distanza (Dad).

Purtroppo l’istruzione in Italia ha ben poca rilevanza e anche in questo caso ad andarne di mezzo sono le scuole e le famiglie.

Insomma non c’è niente di pronto per la ripartenza e ci chiediamo “perché aprire i cancelli degli istituti ora, nella più totale incertezza, e non rimandare di un mese il suono della campanella così da avere altro tempo per pianificare a tutto tondo e senza tentennamenti il percorso di studio?”.

Ma ormai è evidente che in Italia le regole e i programmi sono sempre in affanno e sempre al seguito del problema e del disagio. Manca in tantissimi casi lampanti il sacro concetto del “prevedere per provvedere” e così azzoppato e fragile inizia il nuovo anno accademico.

Gli insegnanti sono in gran parte vaccinati e anche i ragazzini dai 12 anni in su stanno correndo per mettersi in regola.

Le folte agitazioni di No Vax e No Green Pass complicano fortemente le cose attribuendo ai dissidenti la libertà di offendere lo Stato, la ragione e la salute di tanti altri.

Giusto sarebbe, e lo ripetiamo, rendere obbligatorio il vaccino con termini chiari e inoppugnabili come, giusto sarebbe che chi rifiuta il vaccino fosse messo da parte e giudicato “inadatto a qualsiasi lavoro”.

Sempre per quanto riguarda i vaccini ci chiediamo come sia possibile questo silenzio e inerzia che avvolge i giovani e i giovanissimi dagli 11 anni in giù.

Per tutti ingressi scaglionati, mascherine in classe, finestre aperte (inverno compreso) e tamponi casalinghi da consegnare alla scuola che li valuterà, sembra, a campione. Non parliamo, poi, dei trasporti perché anche qui regna il caos totale e solo i fortunati avranno un genitore pronto a scorazzarli.

Questa, dissennatezza organizzativa incrementerà la drammaticità del traffico cittadino rallentato da lavori mai finiti e da buche onnipresenti.

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