Vita sempre più difficile per i correntisti che hanno l’esigenza di avere ampio e facile accesso agli sportelli della propria banca e al fondamentale servizio bancomat. Se fino a pochi anni fa gli istituti di credito facevano man bassa delle postazioni più interessanti e di presitgio rubando spazio all’intero canovaccio del commercio quotidiano di quartiere e di città oggi assistiamo ad una rapidissima inversione di tendenza per noi, utenti finali, inspiegabile e inaccetabile. Sicuramente le concause sono molteplici, ma è certo che il risiko bancario e i continui accorpamenti fra istituti stanno portando alla tanto temuta desertificazione bancaria.
Secondo First Cisl solo nell’anno passato in Italia sono state chiuse 508 filiali di vari istituti con una discesa della rete sotto alle 20.000 unità. Penso che ognuno di noi, per quanto digitale sia la sua propensione, abbia il desiderio e il diritto di confrontarsi direttamente con personale qualificato e di fiducia; ma tutto questo può avvenire esclusivamente con una presenza fisica sul territorio.
Secondo Banca d’Italia a Roma, in questo momento, si contano 30 sportelli ogni 1000 abitanti contro una media nazionale di 36 e il 50% dei comuni del Lazio è totalmente sprovvisto di sportelli, mentre le filiali bancarie sono circa 1.190 sull’intera Città Metropolitana. E’ un paradosso che si stenta a comprendere se si pensa che la Capitale è una delle Città col maggior numero di visitatori/anno e un giro commerciale che si basa soprattutto sul consumo quotidiano.
Sicuramente le Banche attraverso le chiusure di sportelli e bancomat vogliono ridurre e alleggerire il costo del personale che, probabilmente verrà in parte riallocato o favorito a lasciare favorendo scivoli e prepensionamenti, ma qui si parla di migliaia di persone e non vediamo come possa essere risolto in modo equo questo allontanamento di massa. Un’altra ragione per la sparizione coatta dei bancomat è quella di spingerci ad usare sempre più frequentemente le carte di credito e le prepagate, cosa davvero infausta e irrealizzabile per molta parte degli italiani, magari in là con gli anni, con poca dimestichezza con queste nuove transazioni o residenti in aree disagiate e poco abitate dove il commercio si riduce ad un’unica bottega gestita quasi sempre da persone anziane.
Tutti gli istituti di credito dovrebbero capire che questi comportamenti sono ingiusti, per non dire scorretti e che rinnegano quel senso di fiducia e di garanzia che lentamente e finalmente tanti correntisti avevano riposto nelle rispettive banche.
Dietro l’angolo di questo scollamento bancario dal territorio si vanno avanti Poste Italiane con circa 13.000 uffici aperti in Italia e con una raccolta che supera i 580 mld di risparmi nazionali. Poste Italiane garantisce svariati servizi spesso sovrapponibili a quelli bancari/assicurativi e sanno raggiungere anche le aree più sperdute grazie al servizio Polis.
Par di tornare indietro negli anni quando gli Italiani guardavano storto le banche ritenendole un servizio solo per i padroni e per i grandi ricchi e si rifugiavano con i loro denari e il libretto postale sotto la scritta PT.