Tavola di Natale: la truffa è servita

Natale, ultimo dell'anno, Epifania, un lungo periodo di feste che, il più delle volte si traducono in mangiate storiche. Ma questo è anche il momento d'oro delle frodi e delle truffe alimentari

E’ tempo di feste, di cenoni, di riunioni familiari e non, tutto purchè avvenga intorno ad una tavola imbandita e ricca di piatti particolari.

Così nella nostra affannata ricerca dell’alimento giusto e specifico corriamo seriamente il rischio di imbatterci in una delle mille frodi che colpiscono, proprio i cibi tipici di queste occasioni.

Europol ha condotto nei mesi scorsi una maxioperazione contro le frodi alimentari che ha coinvolto 26 Paesi europei, portando al sequestro in tutta Europa di quasi 27mila tonnellate di cibi e bevande contraffatti.

Per quanto riguarda il mercato italiano il caso più eclatante interessa una notissima rete di supermercati che, sugli scaffali, aveva e vendeva falso olio extravergine spacciato per Dop quando in realtà era una miscela di oli non tracciabili. La truffa ha colpito, non solo centinaia di clienti, ma anche il mercato italiano che fa della produzione di olio d’oliva di alta qualità un vanto esportato in tutto il mondo.

Altra frode natalizia ha coinvolto panettoni e pandori che in diverse situazioni venivano venduti come lavorazione artigianale e invece erano prodotti  industriali, riconfezionati fraudolentemente e in parte privi di etichettatura e tracciabilità. Così 7,5 tonnellate di prodotti dolciari sono stati ritirati dal commercio.

Alcuni mercatini di Natale hanno riservato sgradite sorprese soprattutto per quanto riguarda i prodotti a base di carne e i preparati caseari. In questo caso se alla frode in senso stretto aggiungiamo il totale disinteresse alle norme igieniche dei luoghi e dei metodi di lavorazione ecco che la tavola delle feste può diventare un incubo per la salute dei commensali.

E al momento di acquistare il vino per il brindisi apriamo bene gli occhi perchè la produzione e la vendita di vini “falsi” tocca il clou proprio durante le festività: prodotti zuccherati o annacquati, senza certificati che ne attestino la provenienza, con una gradazione alcolica diversa da quanto scritto sull’etichetta e un costo invitante ma comunque ingiustificato.

Potremmo andare avanti con gli esempi e con la raccomandazione di leggere con attenzione tutte le varie parti delle etichette e se abbiamo qualche incertezza molliamo il prodotto e passiamo ad altro.

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