“Stupide sanzioni” così le definisce Medvedev, ex presidente russo, e il pensiero corre al baratro che queste disposizioni tracciano tra la tragedia della guerra militare tra Russia e Ucraina e la guerra economica che la Ue mette in atto nella speranza di affamare l’impero di Putin e porre termine all’attacco.
Con la paura dell’intervento nucleare e l’effettivo allargamento del conflitto stiamo lasciando che una nazione a noi vicina, europea che dovremmo soccorrere ed aiutare venga massacrata senza nessun tipo di intervento diretto da parte nostra.
Una mostruosità che lascia libera la Russia di continuare a colpire e bombardare paesi già da giorni rasi al suolo.
Un deterrente quello del nucleare che sposta idealmente i confini del conflitto Ucraino a milioni di anni luce da noi vanificando la nostra risolutezza davanti alle loro richieste di sostegno.
I media e l’informazione in genere, in questo frangente, non ci hanno nascosto nulla della reale portata della tragedia ma a nulla di più concreto delle sole parole servono le immagini delle atrocità compiute dai russi.
Quello che emerge da questa guerra è la reale disunità dell’Europa e dell’occidente in generale.
Il grande cuore dell’Italia, anche in chiave politica, si risolve giorno dopo giorno in carichi di aiuti umanitari e in lampi di accoglienza promossi, per lo più, da lavoratori ucraini all’opera nel nostro paese.
Per paura di una, così detta, terza guerra mondiale ci siamo impantanati in un lassismo che ha sfiorato finora la correità.
E il presidente Zelensky arriva a dire: “l’Onu è inutile”, imbrigliato com’è dalla possibilità di veto di 5 paesi fra i quali spicca sinistramente la Russia.
Ma, a questo punto è evidente che poco possono anche la Nato e la Ue.
80 anni di pace nel nostro pezzo di mondo, è lampante che ci hanno disabituati all’interventismo, all’impegno e alla salvaguardia, persino dei nostri confini.
Alle immagini delle distruzioni noi rispondiamo con sanzioni finanziarie, davanti alle fosse comuni rispondiamo con le multe sui prodotti energetici, di fronte a quei corpi immobili lungo le strade parte un blocco del trasporto aereo e se ad essere bombardati sono una scuola o un ospedale ecco il veto sull’acquisto da parte russa dei nostri beni di lusso.
Cambierà, in parte, il vento quando l’annunciato e non ancora confermato embargo totale sull’energia proclamato dal Parlamento Europeo da semplice proposta si trasformerà in ratifica inderogabile.
Per ora possiamo solo elencare tante di quelle prese di posizione così insignificanti, banali e per niente intimidatorie da provar quasi vergogna.
La guerra continuerà per mesi forse anni ma noi saremo sempre qui con le nostre, fin qui, stupide sanzioni.