Via del Corso ripavimentata? Soldi buttati e disagi

Pare deciso: via del Corso verrà in parte ripavimentata con sanpietrini e resa completamente pedonabile. Ma la Capitale aveva proprio bisogno di questa ulteriore spesa e di questa opera incapace di reggere il traffico quotidiano? Commercianti in rivolta

Ma è proprio necessaria, fondamentale e risolutiva per la Capitale la scelta della ripavimentazione parziale di via del Corso, così come annunciato a gran voce in queste ultime ore?

Il sindaco Gualtieri nell’eredità progettuale lasciata dalla ex Raggi sembra scegliere con poca cura gli interventi da avviare.

Perché, diciamolo, fino ad oggi non abbiamo visto un solo piano di lavoro partorito ed iniziato sotto la spinta della nuova gestione del Campidoglio.

E’ assolutamente incomprensibile l’idea di riportare il tratto di strada da piazza del Popolo a L.go Goldoni ad un nuovo fondo di sanpietrini che visto in prospettiva sappiamo darà un risultato precario e bisognoso di continua manutenzione.

Basta guardare il reticolo di vie e vicoli che da Babuino portano a via del Corso e a via Ripetta completamente sconnesse, disfatte e con ampi tratti infossati e spesso ridotti a rigagnoli.

La posa dei sanpietrini è un’opera d’arte che non può e non deve essere affidata ad un esecutore più che assolutamente qualificato.

Anche via del Babuino mostra già il segno di un degrado profondo e irreversibile perché il traffico, anche pesante, lo sconquassa irreparabilmente.

Ci chiediamo se in Comune non si riesca a trovare un tecnico capace di far capire che i sanpietrini, così come l’acciottolato, vengono da epoche lontane e il loro indubbio fascino non può reggere il carico ininterrotto di veicoli che quotidianamente lo opprime.

Via del Corso, poi a ben vedere è una strada ibrida, diventata passeggio ma che ben poco offre al commercio di qualità; soprattutto nel primo tratto verso piazza del Popolo è un susseguirsi di serrande abbassate, abbandonate e il vecchio cinema Metropolitan per quanto ora impacchettato è stato per anni ricovero e bagno pubblico di molti senza casa.

La durata prevista dei lavori di riqualificazione della via si aggira intorno ai 9 mesi, un tempo troppo lungo perché i pochi negozi superstiti non ne risentano in modo crudele. E difatti le associazioni di categoria prevedono un’ulteriore contrazione nelle vendite che porterà come logica conclusione a nuove e definitive chiusure.

Il Tridente, sicuramente, non trarrà vantaggio dalla ripavimentazione di via del Corso ma potrebbe trarre beneficio dalla riqualificazione di tutta l’area ormai passata da centro cittadino a zona difficilmente raggiungibile, scomoda, sporca, priva di iniziative fondamentali per ravvivarla e per incentivare il commercio che langue in modo evidente.

Ci pare già di vedere il nuovo tratto stradale straboccante di gruppi di giovani il sabato e la domenica e poco frequentato nei rimanenti giorni della settimana.

Sarà libidine pura per monopattini e bici e i marciapiedi, a filo strada, diventeranno stupendi parcheggi per furbetti e camioncini.

Perché Roma è così: tanto bella quanto poco innamorata di se stessa.

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