Per arrivare a Sanremo con le sue opere gigantesche e poetiche, ENRICO BENETTA prima fa tappa a Roma e alla storica Galleria Fabrizio Russo che da sempre gli è a fianco. Si disegna così il percorso di un nuovo “giro d’Italia” che unisce 2 città dalla forte vocazione artistica.
PAROLE NOTE il nome della mostra che occupa le vie e le piazze della città del Festival. Opere a cielo aperto, visibili e godibili da tutti.
Creazioni imponenti che rincorrono immagini e suggestioni legate all’alfabeto della musica.
Un violoncello di 5 metri, sedie e leggii, archi e chiavi musicali, note e clessidre.
Oggi sono 50 anni dalla morte/suicidio di Luigi Tenco. Uno dei momenti più tristi e bui per il Festival e per tutti noi. Un ricordo permanente che si riaccende soprattutto in questa edizione/anniversario. Benetta rende omaggio al cantautore scomparso con 5 gocce in acciaio mirror sospese nel Club
Tenco, luogo di ritrovo degli artisti nel dopo serata.
Le armonie si ripetono e si trovano altri fili che uniscono la capitale a Sanremo. Stasera si accendono i riflettori sul palco e sull’orchestra che sarà diretta (instancabilmente) dal maestro Pinuccio Pirazzoli. Romano, come romano è Dario Salvatori che della critica musicale ha saputo fare un’arte accessibile
e colta.
foto:corrado corradi