La Donna dello Scrittore è al cinema: l’ultimo film di Christian Petzold, distribuito da Academy Two, è ispirato al romanzo di Anna Seghers Transito. Il film è stato presentato all’ultima Berlinale.
Protagonisti del film sono lo scrittore Georg Klaser e Marie, due delle tante anime in transito nella Marsiglia del 1942. Georg si trova lì per consegnare una lettera e un manoscritto di uno scrittore tedesco esule a Parigi. Lo scrittore però si è tolto la vita, ma Georg ha deciso di portare dalla capitale francese a Marsiglia i documenti dello scrittore Weidel. A Marsiglia, il suo sguardo incontra più volte quello di Marie e Georg ne finisce per assumere l’identità.
Georg e Marie sono anime in transito, come il titolo del libro di Seghers suggerisce, e vivono la loro vita sospesi. Passano da una fila a un consolato a un altro, un tavolo di un locale dove sperano di incontrare qualcuno o semplicemente ottenere informazioni e vivono la loro vita sospesi. Sospesi nel tempo e nello spazio, proprio come avviene nell’ottimo film di Petzold che ha deciso di ambientare la storia nella Marsiglia dei giorni nostri.
Dal 1942 al 2017, anche se sono passati 75 anni le due città e le anime della nostra Europa si somigliano: Georg e Marie si ritrovano ancora una volta sospesi, in attesa di conoscere il loro destino e se riusciranno ad abbandonare un’Europa in rovina. Petzold è stato ispirato dal confronto fra passato e futuro, come spiega in un’intervista:
“I motivi per cui sono ritornato a La donna dello scrittore sono essenzialmente due: tempo fa stavo parlando con un architetto che mi spiegava che l’aspetto affascinante dell’architettura della DDR è che gli edifici, risalenti a quel periodo, non sono stati demoliti ma li possiamo osservare ancora integri, accanto alle nuove costruzioni. La storia della DDR non è nascosta sotto altri strati ma è rimasta visibile integralmente. C’è un dibattito a Monaco sulle Stolpersteine, le pietre d’inciampo, considero le pietre d’inciampo una delle più grandi forme di arte moderna, ci rendono testimoni del passato mentre attraversiamo il presente. Hanno qualcosa di spettrale è questo mi ha fatto pensare a Transito. Una zona di transito è per definizione un luogo di passaggio. Una zona di passaggio tra il passato e il presente”.
Il passato torna a rivivere nel nostro presente, i vestiti lontani dal tempo di Georg (interpretato da Franz Rogowski) e Marie (Paula Beer, protagonista anche di Opera senza titolo) sono circondati da smartphone, militari e polizia armati e pronti a proteggerci. Lontani dal tempo e dallo spazio, Georg e Marie appaiono ancora di più “in transito” insieme a tutti gli altri protagonisti del film.
La donna dello scrittore di Christoph Petzold racconta la situazione di attesa dei rifugiati © Foto Marco Kråger ∏ Schramm Film
La donna dello Scrittore è ispirato a Transit di Anna Seghers © CHRISTIAN SCHULZ / Schrammfilm www.cs-christianschulz.de
Franz Rogowski e Paula Beer sono due dei protagonisti "sospesi" di La donna dello scrittore © CHRISTIAN SCHULZ / Schrammfilm www.cs-christianschulz.de
Christian Petzold dà indicazioni a Paula Beer sul set de La donna dello scrittore © CHRISTIAN SCHULZ / Schrammfilm www.cs-christianschulz.de
Christoph Petzold dà indicazioni a Franz Rogowski sul set © CHRISTIAN SCHULZ / Schrammfilm www.cs-christianschulz.de
Franz Rogowski dà il volto e la voce a Georg © Foto Marco Kråger - Schramm Film
Franz Rogowski in una foto di scena © Foto Marco Kråger ∏ Schramm Film
Georg durante la sua fuga da Parigi © Marco Kråger - Schramm Film
I due attori a colloquio con il regista Christoph Petzold © Marco Kråger - Schramm Film
Franz Rogowski sul set marsigliese di Transit © Foto Marco Kråger, ∏ Schramm Film
Georg (Franz Rogowski) e Marie (Paula Beer) vivono la condizione di sospensione fra presente, futuro e passato © CHRISTIAN SCHULZ / Schrammfilm / ZDF www.cs-christianschulz.de
Una scena del film girato nella Marsiglia di oggi, anche se ambientato nel 1942 © CHRISTIAN SCHULZ / Schrammfilm www.cs-christianschulz.de
I due protagonisti del film: Georg, un rifugiato, e Marie la compagna dello scrittore Weidel. Georg deve portare dei documenti alla donna e lascia Parigi per arrivare a Marsiglia © CHRISTIAN SCHULZ / Schrammfilm / ZDF www.cs-christianschulz.de
Paula Beer e Franz Rogowski nella Marsiglia di oggi © Foto Marco Kråger ∏ Schramm Film
Una scena del film girato nella Francia post-attentati © CHRISTIAN SCHULZ / Schrammfilm / ZDF www.cs-christianschulz.de
Paula Beer è anche protagonista di Opera senza autore © CHRISTIAN SCHULZ / Schrammfilm www.cs-christianschulz.de
Girato a Parigi e nel Sud della Francia colpite dagli attentati, La Donna dello Scrittore descrive in modo ottimo la condizione che vivono moltissimi rifugiati, il momento di sospensione o Geschichtsstille come lo descrive Petzold.
La Donna dello Scrittore è un film profondamente coraggioso, bello, elegante, un film che invita a riflettere e paragonare i mostri della storia passata e recente, la condizione dei protagonisti e le frasi, l’odio che imperversa sulle nostre strade non sono poi così diversi da quelli che hanno caratterizzato l’Europa del 1942. Ottima la prova dei due attori, in primis Rogowski, reso ancora più alienato dal suo difetto di pronuncia.
Il bellissimo La donna dello Scrittore vi aspetta al cinema, distribuito da Academy Two.