Unsane è finalmente al cinema, l’ultimo film di Steven Soderbergh è in sala e ha una particolarità: è stato girato interamente utilizzando iPhone 7 Plus.
Unsane racconta la storia di Sawyer, una ragazza che ha appena cambiato vita perché vittima di uno stalker. Sawyer si è appena trasferita in Pennsylvania, dopo aver lasciato la sua vita a Boston, ma porta su di se ancora le ferite di quest’aggressione: ha fatica a fidarsi degli altri, specialmente degli uomini, e vede il volto dell’aggressore ovunque.
Sawyer decide dunque di frequentare un gruppo di aiuto in una clinica fuori città ed è lì che inizia il suo incubo. O almeno è quello che sembra: viene rinchiusa per una settimana, rivede il suo stalker, ma nessuno sembra darle ascolto.
Girato in soggettiva, Unsane porta lo spettatore in un incubo, quello che condivide con Sawyer: il ricovero coatto, l’incontro con il suo stalker, un personale sanitario che ricorda i peggiori ospedali e cliniche per curare le malattie mentali del cinema e della cronaca.
La protagonista, interpretata ottimamente da Claire Foy, sembra Gregor Samsa, mentre i riferimenti cinematografici collegano Unsane ad altri titoli in cui la mente umana era protagonista: Qualcuno volò sul nido del cuculo, Il corridoio della paura, Repulsion e Rosemary’s Baby, sono i titoli che cita lo stesso regista nelle sue note.
“Leggendo la sceneggiatura (scritta da James Greer e Jonathan Bernstein), mi sono ritrovato a essere al corrente di alcuni titoli che fanno parte del genere thriller: ho pensato a Repulsion e Rosemary’s Baby. Ho fatto una lista di film da rivedere – anche alcuni ambientati in epoche contemporanee – e ho realizzato che il nostro sarebbe dovuto essere più sull’intensità e il malessere che sulla violenza orrenda. Durante la fase di scrittura, gli sceneggiatori hanno rispettato i tropi che esistono in questo tipo di film, ma li hanno inseriti in un contesto interessante di cosa sta succedendo al momento nel sistema sanitario”.
Unsane – presentato Fuori concorso all’ultima Berlinale – parla anche di questo delle falle di un sistema sanitario che “imprigiona” i suoi pazienti, per rappresentare questo mondo senza via d’uscita, il regista ha deciso di usare l’occhio di un iPhone 7 Plus come telecamera. Il metodo di registrazione dello smartphone rende bene la claustrofobica situazione che vive la protagonista del film.
Soderbergh aveva l’intenzione di girare il film con l’iPhone sin dal primissimo momento:
“Da anni sperimento con questa attrezzatura, con questi telefoni e con le lenti che sono a disposizione e che si possono montare sugli smarphone. Sapevo che avrei, a un certo punto, realizzato un film con questa tecnologia perché li vedo come il futuro. Era anche la mia intenzione che il film risultasse alla fine come uno che qualsiasi persona può vedere in sala senza avere idea di come sia stato girato perché sembra un film normale”.
A dire il vero per girare Unsane sono stati utilizzati tre iPhone 7 Plus con lenti diverse e usando l’app FiLMiC Pro e facendo diminuire così i costi anche di produzione.
Unsane rende sullo schermo l’incubo che moltissime donne vivono quotidianamente, incarnato nello sguardo e nell’interpretazione più che convincente dell’inglese Claire Foy, premiata con un Emmy per la sua interpretazione della regina Elisabetta in The Crown:
“Era proprio il ruolo di cui avevo bisogno. Ho pensato che alcune parti della sceneggiatura fossero assurde e buffe allo stesso tempo. Unsane è un racconto attento, per vari motivi, l’elemento della salute mentale e come ci prendiamo cura di queste persone o non ce ne prendiamo cura nel mondo occidentale è stata una parte che ha profondamente interessato me e Steven”.
Unsane vi aspetta al cinema dal 5 luglio, distribuito da 20th Century Fox.