“Sette milioni per i cimiteri di Roma? E’ un primo passo, ma ad oggi ne servirebbero almeno venti”. Valeria Campana del Comitato tutela cimiteri capitolini guarda con speranza, ma anche con cautela, al recente annuncio del Campidoglio.
I cimiteri capitolini sono in uno stato a dir poco comatoso, potremmo dire. Infiltrazioni d’acqua nelle palazzine, verde incolto, spazi chiusi perché insicuri. E i problemi non riguardano solo il Verano, ma anche il Flaminio, il Laurentino.
“Quei sette milioni potevano andare bene all’epoca di Marino, ma oggi sono pochi anche se sono già qualcosa – dice Campana – E comunque serve una nuova politica per i cimiteri. Perché non vengono messe a bando le sepolture libere al Verano? Ci auguriamo solo che a questo punto non ci sia un aumento delle tariffe”.
I sette milioni di euro avranno obiettivi precisi: la costruzione dei nuovi loculi per l’ossario al cimitero di Ostia Antica (oltre 840mila euro), vari interventi sul Cimitero Laurentino (oltre 500mila euro), la manutenzione straordinaria degli edifici e dei loculi a Maccarese (440mila euro), la progettazione di nuove linee di impianto di cremazione e la messa in sicurezza della Chiesa di San Michele al cimitero Flaminio (oltre 200mila euro) e interventi di impermeabilizzazione di alcune coperture più il rifacimento di un tratto di muro perimetrale al Verano (oltre 240mila euro).




E’ importante rispondere subito alle esigenze della popolazione. Nel Comune di Roma nel 2020 si è osservato un eccesso di mortalità per tutte le cause pari a +10%, con un incremento maggiore nei mesi di ottobre-dicembre (rispettivamente +27%, +56% e +26%), nelle classi di età 50+ anni, con il contributo maggiore delle fasce di età più anziane (80+) deceduti nelle RSA o presso il proprio domicilio. Il Covid è stata la quarta causa di morte.
I dati consolidati del 2021 si riferiscono al primo semestre, e nel Lazio mostrano che la mortalità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è cresciuta del 6%. Le richieste di cremazione sono al 59%, una situazione che ha mandato in tilt il sistema. Rispetto a un anno fa i tempi di attesa si sono ridotti, ma oggi ancora non vanno sotto i 20 giorni.
Anche il settore funebre necessita di ristrutturazione. Per Marco Aquilini, il vicepresidente della Federcofit “ a Roma operano circa 500 imprese funebri, ma sono troppe quelle che non hanno i requisiti necessari e non forniscono un servizio adeguato alle famiglie dolenti. E’ anche necessario perciò che la Regione Lazio approvi quanto prima la legge regionale sui servizi funerari, attualmente in discussione”.