Roma: a tre giorni da esplosione al Prenestino calata diossina ma ancora timori tra residenti

L'area colpita e' segnata da edifici danneggiati, finestre infrante, calcinacci e detriti sparsi.

A tre giorni dalla forte esplosione in un distributore di Gpl in via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino, Roma fa ancora la conta dei danni. L’area colpita e’ segnata da edifici danneggiati, finestre infrante, calcinacci e detriti sparsi. Secondo gli ultimi rilevamenti diffusi dall’Arpa Lazio, la qualita’ dell’aria nel quadrante sta gradualmente migliorando e i livelli di diossina sono in calo. Tuttavia, tra i residenti resta alta la preoccupazione: sui social si moltiplicano le richieste di chiarezza sulle cause dell’esplosione e di interventi concreti per garantire maggiore sicurezza nella zona. “Vivo a un chilometro dall’esplosione. Non avevo mai sentito un boato cosi’ forte in vita mia – racconta Maria Anna, ancora scossa -. Ho percepito l’onda d’urto dentro casa, pur essendo cosi’ lontana”. Non e’ la sola a descrivere l’episodio come un trauma. Francesco, che vive a 400 metri dal luogo dell’incidente, riferisce sotto un commento su Facebook: “Sono stato scaraventato a terra. Ho danni in casa e ancora adesso mi sento frastornato. E’ stato bruttissimo, la paura e’ stata troppa”. Ludovica, invece, al momento dell’esplosione si trovava in camera da letto: “Ho sentito un forte boato e la casa ha tremato, mi sono catapultata fuori al balcone per capire cosa fosse successo. Le finestre del mio balcone si sono spalancate ed una si e’ scardinata, fortunatamente essendo gia’ in parte aperte non sono esplosi i vetri. C’era un fungo di fumo nero che si stagliava tra i palazzi e gente in subbuglio sotto casa, tra cui un ragazzo che stava portando via una ragazza ferita. Io mi trovo proprio nel plesso le Muse, dietro la scuola Balzani, e l’impatto e’ stato fortissimo”.

In tanti, su forum e social, cercano risposte. C’e’ chi, come Marco, collega l’incidente al dibattito sulla transizione energetica: “Vorrei che i detrattori della mobilita’ elettrica riflettessero su quanto successo”. Altri sottolineano i rischi legati al tipo di carburante: “Il gas era Gpl, piu’ pesante dell’aria – spiega un utente -. Se fosse stato metano, piu’ leggero, gli effetti sarebbero stati diversi”. Tra i luoghi colpiti dall’esplosione c’e’ anche il centro sportivo di Villa De Sanctis. “Villa De Sanctis non e’ solo un centro sportivo. E’ un luogo di comunita’ – si legge in un post pubblicato dai gestori -. Ora tutto questo non c’e’ piu’: campi da tennis devastati, piscine inagibili, vetri infranti, strutture lesionate, attrezzature distrutte. Solo poche ore prima, il nostro centro estivo ospitava bambini e animatori. E’ stato evacuato appena in tempo”. Tra le tante testimonianze, c’e’ quella di Maria, che quel giorno sarebbe dovuta andare in piscina alle 8:00: “Mi sentivo strana, nervosa. Quando ho sentito il botto ho pensato subito a un attentato. Sono corsa fuori, vedevo persone fuggire. Immaginare chi si trovava li’ dentro e’ stato un gran dolore”.

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