Nocciole ’25, il Lazio piange sul raccolto perduto

Nel Lazio la raccolta delle nocciole quest'anno sarà scarsissima. Un disastro che si somma alle precedenti annate sfortunate. Intanto la Ferrero raccoglie in altre parti del mondo

 

Fra le molte eccellenze del Lazio e in particolare della Tuscia c’è la coltivazione e la produzione delle nocciole. Le migliaia di ettari che prima erano destinati a grano, frumento, erba da taglio, vigneti e frutteti si sono trasformati in una distesa di noccioleti.
Per anni gli impianti hanno reso più che bene e questo ha spinto sempre nuovi agricoltori a convertire gli impianti preesistenti nella nuova coltivazione a tutto svantaggio della biodiversità del territorio fino a creare una sterminata monocoltura che, però, da qualche tempo sta mostrando le ovvie fragilità e i danni ambientali che comporta.

Quest’anno il raccolto in molte delle nostre zone sarò scarsissimo a causa del cambiamento climatico, della comparsa di nuovi agguerriti parassiti ed epidemie come la cascola, che non conosciamo ancora bene, ma che fa venir giù interi raccolti senza motivo e da cui gli agricoltori e il mondo fitosanitario non sono in grado di difendersi. Il meteo, come da millenni accade, può essere il grande nemico dei coltivi ma se a questo aggiungiamo la fame mai sazia della più grande multinazionale italiana, capiamo bene che ci siamo infilati in una spirale da cui non possiamo uscire vincenti.

La Nutella prodotto stupendo, impossibile dire il contrario, è la crema spalmabile più venduta al mondo, distribuita in circa 160 paesi grazie ad una diffusione capillare e la cui produzione è di oltre 400.000 tonnellate/anno. Da qui l’imbuto nel quale abbiamo messo la testa. Si, la sua storia nasce ad Alba ma la costante richiesta sempre in crescita ha spinto la Ditta piemontese ad espandere i suoi interessi ben oltre i confini nazionali: Turchia, Cile, sud Africa, Australia e Usa per un totale, mal contato di circa  1/4 della produzione mondiale. Una cosa enorme se pensiamo che il Lazio produce circa 45.000 tonnellate. Tutto questo per dire che quello che si considerava l’affare del secolo per gli agricoltori si rivela sempre più spesso una perdita secca e non è raro vedere impianti abbandonati o estirpati.

Da un certo punto di vista la colpa è anche nostra perchè i piccoli contadini non hanno saputo fare rete e vanno dalle varie cooperative con il loro limitato carico cercando di strappare la pesatura e il prezzo migliore possibile. Ma quanto si porta a casa non basta neppure a coprire le spese sostenute.

Le associazioni di categoria non sanno o non vogliono insegnare a chi vive della terra a crescere, non tanto in termini di ettari coltivati quanto di conoscenza dei vari problemi del noccioleto e di come si può diventare piccoli, ma forti, imprenditori.

Queste, diciamo, “cooperative” che ritirano il prodotto vedono spesso la presenza della Ferrero al loro interno (vedi Stelliferi) e quindi c’è poco da discutere o da sperare anche se l’azienda piemontese continua a proporre il Progetto Nocciola Italia che vuole portare i noccioleti da 70mila a 90mila ettari entro il 2025. Su questo si potrebbe discutere perchè incentivare nuovi impianti senza dare una garanzia di sostegno e assistenza non penso sia conveniente per l’agricoltore.

Comunque sia l’annata è andata male un po’ per tutti, Turchia compresa, pare si salvi solo il Cile grazie ad un meteo fortunato e quindi la nostra Nutella potrebbe essere così composta: nocciole cilene (per quest’anno), zucchero, olio di palma, latte scremato in polvere (8,7%), cacao magro (7,4%), emulsionanti (lecitine di soia) e vanillina; così come indicato sull’etichetta.

A questo punto vorrei sapere con quale coscienza/conoscenza di causa il ministro Francesco Lollobrigida sventoli il miliardo dedicato all’agricoltura come se fosse una panacea a tutti i mali che stanno facendo dell’Italia una nazione di terre non coltivate, di gerbidi infiammabili e di aree interne senza presente ne’ futuro?

Qui, ormai, per la nostra penisola serve solo una mano santa che purtroppo non sappiamo dove cercare.

 

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