Due persone investite, di cui una uccisa, in una tranquilla domenica estiva sulle vie della Capitale. Ennesimo episodio di un trend molto preoccupante che vede come protagonista Roma e le sue strade. Già, perché nonostante gli annunci di Zone 30 da creare nel centro cittadino, l’istallazione di qualche (pochi) autovelox e di numerosi (ma non sufficienti) dossi per dissuadere la velocità, nell’Urbe si continua a morire più degli anni scorsi. A farne le spese sono soprattutto gli utenti fragili, ovvero i pedoni, come segnalato dall’ultimo report disponibile sul tema redatto da Roma Servizi per la Mobilità. Come si spiega nel Rapporto Mobilità 2024 (su dati 2023), rispetto all’anno precedente si è assistito ad un incremento del 25% dei pedoni deceduti sulle strade: 44 nel 2022, 55 nel 2023. Dati che dovrebbero far sobbalzare gli addetti ai lavori e la politica romana nel suo complesso, soprattutto dopo l’episodio tragico, l’ennesimo, avvenuto domenica 7 settembre a Via Leone XIII. Eppure no, in una coltre di pericolosa rassegnazione e assuefazione, l’opinione pubblica capitolina (e i suoi rappresentanti) sembrano aver interiorizzato l’eventualità che un pedone possa essere investito e ucciso tra le vie cittadine.
Partire dai numeri e dai dati è sempre un esercizio utile per comprendere l’entità dei fenomeni. Secondo RSM, Roma si colloca al 1° posto in Italia nella graduatoria per mortalità, e al 5° per ferimenti, la mortalità stradale (che riguarda anche veicoli e scooter) è aumentata del 2,4% rispetto al 2022 e l’indice di gravità degli incidenti ha raggiunto un pericoloso +6,4%.
Interessante anche il dato demografico dei decessi: per quanto riguarda i pedoni, il 60% delle morti hanno riguardato persone con più di 65 anni, mentre tra chi è deceduto alla guida, il 22% ha un’età compresa tra 30–44 anni.
“A Roma ci sono problemi su più livelli in merito alla sicurezza stradale. Uno evidente è di tipo culturale ed è il più difficile da contrastare: l’indisciplina diffusa da parte di chiunque sia su strada – commenta a Radiocolonna il blogger Mercurio Viaggiatore – Un altro problema è l’enorme numero di automobili, che crea caos e aumenta le probabilità di incidenti. In merito ai pedoni, è fin troppo evidente che gli attraversamenti pedonali vanno rivisti. Nei punti più critici vanno rialzati, inoltre bisogna creare delle isole in mezzo alla carreggiata in caso di strade larghe a più corsie, in modo che il pedone attraversi in 2 tempi, uno per ciascuna direzione delle auto – conclude – ma vanno rivisti anche i punti in cui si trovano le strisce pedonali. C’è molto da fare nel breve, medio e lungo periodo”.