La pandemia non ferma Zètema. Parola di Remo Tagliacozzo

Intervista al numero uno della società del Campidoglio per la cultura: ci siamo attrezzati per tempo, fin da prima della pandemia. Compenseremo i minori ricavi con moda ed eventi virtuali

Sono tempi duri, forse i più duri degli ultimi 75 anni per Roma. E due millenni di storia non sono certo esenti dalla grande pandemia. Ma tutto questo, presto o tardi, finirà. E allora sarà tempo di tornare alla normalità. Anche per Zètema, società al 100% del Comune di Roma che da anni rappresenta l’infrastruttura della cultura nella Città Eterna attraverso la gestione dei musei e l’organizzazione di eventi culturali, è pronta a una seconda giovinezza.

Perché ciò che non distrugge, se non altro fortifica. Radiocolonna.it ha sentito Remo Tagliacozzo, dal 2017 alla guida della società (che nel 2019 ha chiuso il bilancio in utile per 41 mila euro), prima come ad  poi dal 2020  in veste di amministratore unico.

“Già da molto tempo abbiamo avviato un processo aziendale volto a garantire l’usufrutto dei nostri servizi e della nostra offerta in modalità remota. E questo ci rende molto orgogliosi. Ci siamo ritrovati a marzo a fare qualcosa per cui in realtà avevamo già preparato degli investimenti. Investimenti che hanno avuto come minimo comun denominatore l’innovazione: hardware, software e gestionale. In questo modo abbiamo trasportato in nostri servizi nell’online, adattandoci a un contesto diverso e inaspettato”.

Ma che succederà quando finirà la pandemia? Quando cioè sarà necessario riportare a Roma quei turisti tenuti per mesi lontani dalla Capitale? “La sfida”, spiega Tagliacozzo, “è anche questa. Per quanto attiene i numeri, quest’anno avremo l’80-85% in meno dei nostri ricavi commerciali. Ma fin da prima della pandemia, e questo mi si consenta di rivendicarlo, abbiamo messo in sicurezza l’azienda. Questo ci consentirà di attutire il colpo”. Ora, prosegue il manager alla guida di Zètema, “quello che davvero conta è che noi non abbiamo mai smesso di erogare i nostri servizi. Poco tempo fa, tanto per intenderci, abbiamo fatto un evento in ben cinque lingue. Raccontiamo una Roma diversa, non solo archeologica. Anche attraverso i social e soprattutto con le sinergie con altri enti, come l’Enit, per esempio”.

Insomma, Zètema c’è, nonostante la pandemia e la crisi. “Abbiamo qualche graffio, ma ci siamo e continuiamo a fare il nostro lavoro. Noi espletiamo un contratto di servizio. I risultati del 2019 sono migliori del 2018 ma la vera notizia è che abbiamo recuperato il 58% della produttività. Abbiamo messo al centro il lavoratore e recuperato produttività”.

Un’ultima considerazione riguarda la moda. Tagliacozzo sottolinea come il calo dei ricavi commerciali di Zètema a causa dell’assenza di turisti e del lockdown di primavera, sia stato compensato anche dalla moda. “Stiamo organizzando in questi giorni eventi di moda, allargando lo spettro dell’azienda. Anche questo è un modo per reinventarsi e andare avanti verso un futuro da scrivere e da vivere”.

 

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