Almeno 4.500 sfratti a Roma e per ora nessuna alternativa

I numeri sono terrificanti: scade la moratoria, e nel 2022 almeno 10.000 le richieste di esecuzione. L’Unione Inquilini: troppe abitazioni dismesse. Ma tutelare anche i piccoli proprietari

Gli sfratti a Roma rischiano di avere l’effetto di uno tsunami. A Roma nel 2.022 sono previste non meno di 10.000, ma potrebbero arrivare a 15 mila richieste di esecuzione di sfratto, e nell’anno potrebbero esserne effettuare 3.000. A queste si aggiungono le 4.500 ‘frutto’ della precedente moratoria.

Per l’Unione Inquilini serve agire velocemente, affinché tutte queste famiglie non finiscano in strada, ancor più oggi che la pandemia di Covid Omicron è in fase di recrudescenza. Il 7 gennaio infatti scade la tregua voluta dal prefetto. Si è mossa la maggioranza in Campidoglio, e vedremo nei prossimi giorni se ci saranno risultati per evitare la valanga di sfratti.

Silvia Paoluzzi, della segreteria nazionale dell’Unione, mette in luce che “da 30 anni a Roma mancano politiche abitative. Il Governo ha scaricato sui comuni tutto l’onore. Le case da assegnare a tutti il Campidoglio non le ha, ma a Roma ci sarebbero le abitazioni degli enti in dismissione che potrebbero essere acquistare dal Comune. E poi, abbiamo i fondi del Pnrr che dovrebbero subito essere utilizzati per recupero immobili abbandonati. Peccato che la Regione non abbia, per vari motivi, la mappatura di queste situazioni. E allora ecco che ci troviamo nelle condizioni attuali”.

La scenario quindi è inquietante, anche perché, nonostante la comprensione dimostrata dal prefetto Piantadosi, gli sgomberi, gli sfratti sono dietro l’angolo. Se andrà bene, madri con figli finiranno nelle case famiglia mentre gli uomini in strada. E a Roma, c’è da considerare che ci sono già non meno di 8 mila senzatetto. I bonus affitti promessi dalla Regione non sono mai arrivati, mentre il contributo del Comune di Roma, 254 euro, si è rivelato una mancia con pochi effetti. Il problema va affrontato in maniera strutturale, pensando a un’agenzia per l’Abitare, ci ha detto il presidente della commissione politiche abitative del Campidoglio Yuri Trombetti.  

Sull’argomento torna anche la Cartitas di Roma, col suo direttore Giustino Trincia, che chiede una sospensione per almeno sei mesi. “Va bene un tavolo con tutti gli attori in campo – dice Trincia – Ma qui non possiamo solo discutere, dobbiamo agire in tempi brevi perché l’emergenza è ora. Ma allo stesso tempo occorre tutelare i piccoli proprietari che hanno nella casa affittata un’integrazione fondamentale per il reddito familiare”.

Un piccolo aiuto per i proprietari arriva dalla legge di bilancio. La Manovra dota il fondo di un tesoretto di 10 milioni di euro per l’anno 2022, ed eroga contributi (pari al 50% del canone, ma non oltre 6400 euro) ai proprietari di casa per ciascun mese per cui ha subito la sospensione dell’esecuzione, fino ad un massimo di 16 mesi. Il contributo riguarda solo le locazioni usate come abitazioni, e viene concesso solo se il canone concorre almeno per il 40% alla formazione del reddito Isee del locatore. Di edilizia pubblica però nella manovra non si parla. 

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