Innalzate le misure sicurezza al Ghetto di Roma: via le bici in strada

Gli oltraggi alle pietre di inciampo hanno fatto salire l’attenzione. Ordine della polizia per togliere le decine di bici parcheggiate a via Caetana

Bici parcheggiate al Ghetto degli ebrei
Bici parcheggiate al Ghetto degli ebrei di Roma

Gli oltraggi alle pietre di inciampo a Roma hanno fatto salire l’attenzione nei confronti delle comunità ebraiche in tutta Italia, e in particolare nella Capitale. Gli investigatori stanno cercando di rintracciare i  responsabili, ma nel frattempo sono state innalzate le misure di sicurezza nel Ghetto. Da ieri lungo il perimetro della scuola ebraica, soprattutto a via Catalana e a piazza delle Cinque Scole, è apparso un cartello della polizia municipale che intima di togliere tutte le decine di biciclette parcheggiate. Diversamente le due ruote saranno rimosse e rottamate. Sono centinaia le ragazze e i ragazzi ebrei che frequentano quella scuola.

Le biciclette potrebbero essere un ostacolo per la sicurezza 

Sono mesi che quel luogo è diventato un parcheggio a cielo aperto per chi ha una bicicletta, anche per la presenza di forze dell’ordine giorno e notte nell’area, ma le bici potrebbero nascondere ordigni e comunque potrebbero essere un ostacolo in caso di evacuazione. Inoltre l’accesso a via Caetana da piazza delle Cinque Scole è interdetto da qualche giorno con una transenna.

A Roma la più grande comunità ebraica in Italia 

Al Viminale stanno monitorando la situazione, considerato a Roma vivono circa 15 mila ebrei, e il Ghetto, con la sinagoga, è nella Capitale un luogo di massima attenzione. Gli atti di intolleranza stanno aumentando in tutta Europa, in Austria del 300%, in Germania del 250%. E la vicenda delle pietre d’inciampo a via Mameli e a via Dandolo è un pericoloso campanello d’allarme.

Pacifici: l’Europa non è un posto per ebrei

“La pietra d’inciampo in memoria del mio bisnonno Aurelio Spagnoletto, deportato ad Auschwitz, è stata bruciata a Via Dandolo a Roma da chi non accetta che i suoi nipoti si rifiutino di fare la stessa fine. L’Europa non è un posto per ebrei”. Lo scrive in un post su X Jonathan Pacifici in merito alla pietra di inciampo dedicata al bisnonno vandalizzata ieri a Trastevere.

Di Segni: non è la prima volta che la guerra ha riflessi

Per il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni “è successo già alcune volte negli ultimi decenni che le periodiche recrudescenze del conflitto medio-orientale che hanno coinvolto Israele abbiano scatenato reazioni antiebraiche”.

 

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