Colosseo: 150 euro e il bagarino non c’è, turisti truffati in attesa del biglietto nominale

Navigando in rete per una visita "salta fila per Colosseo, Foro Romano e Palatino" i prezzi arrivano fino a 130 euro

La coda al botteghino per i biglietti del Colosseo a Roma.

Davanti al Colosseo all’ora di pranzo due turisti si guardano intorno con aria disorientata. Hanno pagato 150 euro per visitare l’Anfiteatro Flavio ma chi doveva guidarli non si è presentato. In mano stringono il messaggio di conferma che hanno ricevuto sul cellulare dopo aver comprato gli ingressi in rete: il sito è uno dei tanti non autorizzati. “Abbiamo pagato e ricevuto la conferma dell’acquisto tramite una email in cui ci indicavano l’ora e il luogo dell’appuntamento, sotto l’Arco di Costantino”, spiegano i due giovani amici sulla ventina in visita a Roma dalla Campania.

“Ci hanno chiesto di inserire un recapito telefonico ma nessuno ci ha chiamati, finora. Al numero dell’assistenza, che si trova sul sito, non risponde nessuno e non abbiamo altri contatti”, aggiungono. E mentre lamentano la truffa, sotto gli occhi sbigottiti di guide e passanti, e altri turisti, lo scippo. “Per venire al punto di incontro mi hanno spintonato e sono riusciti a rubarmi il portafoglio”, dice uno di loro.

Navigando in rete per una visita “salta fila per Colosseo, Foro Romano e Palatino” i prezzi arrivano fino a 130 euro, che scendono a 88 per un tour guidato in inglese comprensivo dei tre siti archeologici. A oggi, però, l’unico sito autorizzato per l’acquisto dei ticket rimane quello di Roma Capitale dove un ingresso costa 18 euro, 24 con Foro Romano e Palatino. Sul sito ufficiale, però, la prima disponibilità è il 25 ottobre, e comunque oggi non è possibile acquistare biglietti. “Se parli in inglese abbiamo un gruppo che parte alle 14, se vieni con me ti do i biglietti”, spiega un bagarino fuori dal Colosseo adescando una turista veneta. “Sono 40 euro per Colosseo, Foro Romano e Palatino, altrimenti quella lì è la fila per la biglietteria, sono circa due ore”, aggiunge indicando una schiera di persone in coda ai tendoni bianchi del botteghino. Si tratta di scene ormai all’ordine del giorno nella Capitale e sulle quali il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intende intervenire con l’emissione di biglietti nominali. “Ho chiesto di arrivare in tempi celeri alla definizione del biglietto nominativo per consentire a ciascun visitatore di avere un titolo di ingresso con il proprio nome da mostrare ai varchi di accesso del Parco, insieme ad un documento di riconoscimento”, ha detto.

Il fenomeno, infatti, infligge un colpo anche ai flussi turistici rendendo Roma meno competitiva di altre Capitali. Per questo domani, in commissione Turismo in Campidoglio, si aprirà una discussione sulle criticità dei biglietti per il Colosseo. “Abbiamo invitato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, per ascoltare proposte e soluzioni, insieme all’assessore Alessandro Onorato, associazioni di categoria e sindacati. Sono mesi che denunciamo questa situazione senza interventi”, ha spiegato il presidente della commissione capitolina, Mariano Angelucci del Pd.

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