La polemica era esplosa la scorsa estate. La direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo aveva criticato la decisione del Comune di Roma di tenere i grandi concerti al Circo Massimo. Anche il ministro Sangiuliano si era espresso contro il concerto di Travis Scott. A rischio infatti sarebbero stati i grandi reperti storici del vicino Palatino. Ora Roma Capitale. Ministero dell’Università e Ministero della Cultura sotterrano l’ascia di guerra.
Linee guida per i grandi eventi
I soggetti hanno infatti firmato un Protocollo d’Intesa triennale per definire le linee guida a tutela dell’area del Circo Massimo quando ospita grandi eventi. Il prossimo sarà il Concertone del Primo Maggio, considerato che piazza San Giovanni non è disponibile per i lavori per il Giubileo del 2025. Tra i firmatari anche Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, Parco Archeologico Colosseo, CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), Politecnico di Torino e INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
Attenzione alle vibrazioni
L’obiettivo è realizzare uno studio scientifico certo, al di là singole opinioni. In sostanza bisognerà gli effetti delle vibrazioni, acustiche e al suolo, che investono il Circo Massimo e nelle aree vicine durante i concerti e i grandi eventi. Ma poi tutto questo sarà confrontato con gli effetti che sul monumento ha il traffico, considerato che la zona è assediata dalle auto. Sulla base di questo studio, saranno definite Linee Guida per limitare possibili ripercussioni.
Il Circo Massimo occupato per i grandi concerti
Il problema è come rendere fruibile il Circo Massimo durante l’estate in occasione dei grandi eventi. Lo spazio viene letteralmente occupato da camion e altri mezzi almeno tre giorni prima e almeno tre giorni dopo i concerti. In sostanza trovare quell’area libera a giugno, luglio e agosto per almeno 15 giorni di fila è una vera impresa. Inoltre in prossimità degli eventi soprattutto via dei Cerchi viene chiusa, con pesanti ripercussioni per il traffico.