Ore di passione alla stazione Termini di Roma, dove un’infiltrazione d’acqua alla stazione Flaminio ha costretto al blocco parziale della Metro A tra lo scalo ferroviario e la fermata di Ottaviano. Nel primo pomeriggio il servizio è tornato regolare.
Oggi l’hub di piazza dei Cinquecento, infatti, come anche gli altri mezzi di trasporto erano sovraffollati dal mattino per i gruppi di giovani diretti o al Circo Massimo per la giornata penitenziale, o a San Pietro per una visita prima del grande evento di Tor Vergata. Il servizio della linea A è stato ripristinato poco prima delle 14:00. E così, intorno alle 12:30, mentre gli addetti alla sicurezza e il personale di Atac cercavano di fornire indicazioni ai tanti passeggeri, decine di gruppi di pellegrini a Termini si sono accampati a terra, circondati da zaini, bottiglie d’acqua e cartine della città, stanchi e disorientati in attesa di capire come proseguire il viaggio. Tra loro un gruppo proveniente dalla Spagna con le magliette arrotolate sulle spalle e i volti accaldati.
“Siamo tornati ora da San Giovanni e dal Circo Massimo, vorremmo andare a San Pietro. Non ci siamo ancora stati. Ci hanno parlato di bus sostitutivi, ma non conosciamo bene Roma, per noi è tutto molto difficile”, ha raccontato Lucia di 21 anni. A pochi passi, Francesca, educatrice di un gruppo di pellegrini da Genova, ha detto: “Siamo arrivati da mezz’ora ma è tutto fermo. La gente è seduta per terra ovunque, ci proveremo con i bus sostitutivi, anche se temo sarà un’odissea”. Non è andata meglio per molti romani, che sono stati impossibilati a raggiungere il posto di lavoro. “Menomale che è l’anno del Giubileo – ha lamentato Daniele rivolgendosi un vigilante -. Ora mi tocca chiamare un taxi, ma chissà quanto ci metterò e quanto spenderò”.
Fuori dalla stazione, in piazza dei Cinquecento, la situazione non è stata migliore. Al capolinea dei bus, centinaia di persone aspettavano le navette sostitutive sotto il sole. Alcuni ragazzi arrivati da Catania cercavano un po’ di riparo all’ombra: “I bus sono affollati e le persone sono costrette ad aspettare quello successivo. Fa molto caldo, la situazione non è sostenibile”, ha detto una ragazza sulla ventina. Più in là, un gruppo di adolescenti seduti sul marciapiede, ha provato a sdrammatizzare la lunga attesa. “Sembra di stare in fila per un concerto, solo che qui non c’è musica e nessuno ci dice niente”, ha scherzato Matteo.