La Ztl in fascia verde a Roma infiamma i social. Ma cosa succede in Ue?

Potrebbero essere anche 200 mila i veicoli fuori legge entro il novembre 2024. Nel resto dell’Europa si va verso uno stop alle auto

Le perplessità emerse anche dentro la maggioranza in Campidoglio non fermano le proteste di cittadini sulla nuova Ztl nella fascia verde a Roma per il 2023. Basta dare un’occhiata ai gruppi nati su Facebook per capire che si preannunciano proteste di piazza, manifestazioni, e anche possibili sabotaggi dei varchi di accesso. Insomma, la giunta capitolina, la giunta regionale devono poter arrivare a una soluzione per evitare che la situazione esploda del tutto. E’ pure vero però che le altri capitali europee hanno adottate misure per limitare le auto.

Fino a 200 mila auto potrebbero essere bloccate

A Roma, attualmente ci sono due milioni di auto, più delle patenti reali. Abbiamo quasi 500 mila auto a benzina compresa tra la categoria Euro 0 e la categoria Euro 4, di cui oltre 134 mila Euro 0, dunque le più inquinanti. Quelle di nuova concezione, le Euro 6, sono appena 274 mila, il che equivale a circa il 14% del parco viaggiante. A queste dobbiamo aggiungere circa 104 mila auto diesel comprese tra la categoria Euro 0 ed Euro 3. Questo comporta il fatto che circa 200 mila auto potrebbero, da qua a novembre 2024, essere considerate fuori legge. La fascia verde della Ztl a Roma, dunque, potrebbe avere effetti dirompenti.

Fioriscono i gruppi Facebook

Particolarmente il gruppo Fb “Fermiamo la Ztl in fascia verde”, con 22.500 iscritti. L’amministratore Andrea Bova ha chiesto un incontro al sindaco Gualieri, ma denuncia di non aver mai avuto risposta. I toni del gruppo sono accesissimi, denunciano la delibera del Comune di Roma come anti democratica, ma c’è pure chi propone una mediazione: due fasce orarie nelle quali permettere la libera circolazione. C’è chi invece chi propone di limitare il divieto all’anello ferroviario.

Cosa succede nelle altre capitali europee alle auto 

Stop alle auto in Ue. Il fatto è che nelle altre capitali europee, che però hanno un trasporto pubblico più efficiente di quello di Roma, si sta andando nella direzione di limitare gli spostamenti privati. Parigi ha due obiettivi precisi: il rispetto dei livelli massimi europei entro il 2024 e il rispetto delle raccomandazioni dell’OMS entro il 2030. Questo significa che i veicoli diesel potrebbero essere eliminato  entro il 2024 e i veicoli a benzina per il 2030. A Londra chi ha un veicolo a benzina Euro 4 a benzina (immatricolata dopo il 1° gennaio 2006), o Euro 6 diesel (successive al 1° gennaio 2016), deve pagare una tassa di accesso di 15 euro. A Madrid, nella zona centrale, si può circolare solo se si rientra nelle categorie “zero” (elettriche) e “ECO” (ibride elettriche, a metano o a GPL se Euro 4 o superiori), mentre possono accedere i veicoli fino alla categoria B (diesel Euro 3 e benzina Euro 4 o superiori) se sostano in un garage o parcheggio privato. Insomma, in tutta Europa  spostarsi in auto è sempre più difficile.

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