Roma: chiude i battenti la storica edicola dell’Esquilino

le proprietarie, le sorelle Alessandra e Patrizia Pisano, vanno in pensione

La storica edicola su piazza all'Esquilino.

Chiude i battenti la storica edicola dell’Esquilino in piazza Vittorio Emanuele, di fronte al civico 32 a Roma. Le proprietarie, le sorelle Alessandra e Patrizia Pisano, che per 22 anni hanno assicurato ogni giorno la vendita di giornali e riviste nella zona, hanno deciso di andare in pensione. E ora il rischio è che resti soltanto uno dei due chioschi sopravvissuti nell’area. Basti pensare che a oggi, in tutto il territorio del Municipio I di Roma, si contano soltanto 120 edicole a fronte delle quasi duecento che erano presenti una decina di anni fa: negli ultimi quattro cinque anni c’è stata la vera impennata delle serrate, hanno chiuso almeno una cinquantina di chioschi al centro. “Nel 2002 quando abbiamo rilevato l’edicola dal precedente titolare, intorno alla piazza c’erano sette chioschi che vendevano i giornali. Oggi ne sono rimasti soltanto due”, racconta Patrizia Pisano.

Da un lato c’è l’età che avanza, dall’altra i problemi di salute che pesano, tenendo conto che il lavoro comporta alzatacce al mattino presto e una buona dose di energia. “Tutti questi elementi, messi insieme, non ci permettono di poter continuare a lavorare. Ora speriamo di poter trovare presto una persona che possa portare avanti con passione l’attività”, aggiunge Patrizia. Tuttavia di giornali se ne vendono sempre meno e anche se “abbiamo notato che ci sono più ragazzi che vengono a comprarli – spiega la donna -, va considerato che sono per lo più i figli di nostri clienti, quindi di persone che già abitualmente leggono i giornali a casa. In altri casi sono gli alunni ai quali i professori chiedono di portare, a turno, un quotidiano in classe per trovare argomenti su cui confrontarsi”.

Se la rivoluzione tecnologica ha fatto arretrare le vendite dei giornali cartacei, l’edicola però ha risposto alle nuove tendenze innovandosi. Oggi nei chioschi “non si vendono soltanto i giornali ma anche manualistica di storia, geografia, cucina, matematica, enigmistica. Ci sono tante cose per approfondire diversi argomenti e, non ultimo, l’edicolante è anche ufficio informazione della zona e di Roma in genere”, racconta la commerciante. In molti casi, soprattutto al centro storico, i chioschi si sono dotati di Atm per il ritiro di denaro e di licenze per la vendita di souvenir e altra oggettistica. Anche per questo le sorelle sperano di poter cedere presto l’attività. “Credo che qualcuno si farà avanti – conclude Patrizia -. Ci sono stati momenti difficili come per esempio quello della pandemia, ma poi c’è stata una buona ripresa e oggi questa attività è certamente redditizia”.

Intanto però nel quartiere sono molti i residenti dispiaciuti. “Sono state per anni un punto di riferimento per tutti noi. Ci venivo a comprare il giornale per me e per i miei genitori, loro oggi non ci sono più e ci vengo con i nipotini: compro il giornale per me, per mio figlio e mia nuora che abitano vicino, e ai bambini compro ogni tanto un fumetto. È giusto che vadano in pensione, ma ci mancheranno: dopo tutto è così che va il mondo, le cose cambiano”, commenta Massimiliano, settantacinquenne residente nella zona. Dall’assessore al Commercio del Municipio Roma I, Jacopo Scatà, arriva un augurio per una felice pensione alle sorelle: “Spero si godano il meritato riposo e che il loro lavoro sia portato avanti da una nuova generazione e non sia disperso”.

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