Roma, Libera: si conferma sempre di più capitale del narcotraffico

“dove si sperimentano e si affermano nuovi modelli criminali in un intreccio tra clan mafiosi, narcomafie, criminalità straniera e autoctona".

Il luogo, a Roma, della sparatoria. I carabinieri al lavoro.

“Esprimiamo gratitudine alla Dda e ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma per aver disarticolato un pericoloso sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di droga. Inquieta ma non sorprende la capacità di Marcello Colafigli, già esponente di spicco della banda della Magliana e promotore dell’associazione criminale, di tessere rapporti diretti e indiretti con ‘ndrangheta, camorra, albanesi e mafia foggiana finalizzati all’importazione dalla Colombia di grandi quantitativi cocaina e hashish che contribuiscono ad alimentare le oltre 100 piazze di spaccio della Capitale. Roma si conferma sempre di più Capitale del narcotraffico dove si sperimentano e si affermano nuovi modelli criminali in un intreccio tra clan mafiosi, narcomafie, criminalità straniera e autoctona”. Così Gianpiero Cioffredi, coordinatore di Libera in Lazio, commenta in una nota l’arresto di Marcello Colafigli, l’ultimo big della Banda della Magliana. “Una realtà che sta mutando la trama delle relazioni di intere periferie della nostra città generando effetti devastanti dal punto di vista della convivenza civile – prosegue il coordinatore di Libera in Lazio -. Una vera e propria emergenza sociale ed educativa, che non può essere sottovalutata dalle Istituzioni e che non può essere delegata solo alle Forze di Polizia e alla Magistratura a cui va il nostro sostegno. Serve un piano di intervento sulle periferie romane che accompagni l’azione degli investigatori con interventi sociali e culturali altrimenti interi territori della Capitale saranno nelle mani dei clan del narcotraffico”, conclude Cioffredi.

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