Roma: prefetto Frattasi, via le occupazioni legate a clan e spaccio

'Più videosorveglianza contro la movida violenta'

“Roma una capitale della violenza? No, chi usa questa immagine esagera. Abbiamo episodi di violenza anche grave e c’è una preoccupazione reale per la sicurezza. Ho focalizzato due obiettivi: l’esplosione della violenza durante la movida che va a colpire persone fragili che vivono ai margini, e la sicurezza stradale”. Così, in una intervista al Messaggero, il prefetto di Roma Bruno Frattasi.

Rispetto alla movida la ricetta è “più videosorveglianza, che è un’attività da svolgere sempre di più insieme al Comune e ai privati. Le telecamere sui palazzi possono fungere da strumenti di prevenzione e di controllo”. In merito alle occupazioni illegali, gli viene chiesto, non c’è il rischio che la sanatoria del Comune renda ancora più grave la situazione? “Il sindaco ha esercitato legittimamente il suo potere di deroga, secondo cui minorenni, fragili e disabili possono conseguire l’iscrizione anagrafica e avere gli allacci. Il problema, per noi, è individuare i non meritevoli, comprese le famiglie affiliate ai clan che hanno trasformato queste occupazioni in uno strumento di controllo mafioso del territorio. Lo strumento dello sgombero dev’essere usato tenendo conto della complessità sociale ma non può non riguardare quelle occupazioni che sono riconducibili ai clan o che sono riferibili ai loro affari illeciti, legati alle piazze di spaccio. Le famiglie che continueranno ad essere sgomberate e che risultano vivere in fragilità troveranno sempre una sistemazione alternativa e dignitosa”.

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