Roma: si valuta divieto di fumo all’aperto, il M5s propone di partire dalle spiagge

per garantire una maggiore tutela sia della salute pubblica sia dell'ambiente

Dopo Milano, anche Roma inizia a prendere in considerazione la possibilita’ di istituire il divieto di fumo in alcune aree all’aperto, per garantire una maggiore tutela sia della salute pubblica sia dell’ambiente. “Il tema esiste e ce lo stiamo ponendo”, afferma il presidente della commissione Ambiente comunale, Giammarco Palmieri del Partito democratico. “Personalmente sono convinto che Roma non possa tirarsi indietro – aggiunge – ma ancora dobbiamo avviare una discussione approfondita nella maggioranza, con la giunta e con le strutture tecniche e amministrative, in questo senso”. Ci sara’ da vedere quindi come la maggioranza capitolina di centrosinistra, a trazione Pd, valutera’ la proposta protocollata dal Movimento 5 stelle e che sara’ discussa in una delle prossime sedute, e’ in calendario a partire da domani. Gia’, perche’ qualora l’Aula Giulio Cesare – a seguito anche di un confronto che e’ in corso su possibili emendamenti – decidesse per il via libera al documento, questa potrebbe essere l’ultima estate in cui si fuma in spiaggia a Roma, e in particolare a Ostia. La proposta dei pentastellati, a prima firma del consigliere lidense Paolo Ferrara, e’ quella di vietare “sigarette tradizionali, elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato” e chiedere ai gestori degli stabilimenti di individuare “delle apposite aree dedicate ai fumatori, opportunamente segnalate e in posizioni che non arrechino danno alla salute e all’ambiente”. La delibera “regolamenta il fumo sulle spiagge, non e’ un divieto di fumo in assoluto, ci saranno alcune pertinenze in cui fumare – spiega Ferrara del Movimento 5 stelle -. Questo consentirebbe di ridurre il numero di cicche abbandonate in spiaggia, che e’ impressionante: circa 150 mila l’anno e che poi vengono disperse in mare, con danni anche per la salute dell’uomo. E’ un provvedimento di buon senso – conclude – che tutela l’ambiente e permette a chi fuma di farlo nelle aree dedicate”.

Qualora l’atto fosse approvato sarebbe infatti “consentito fumare nelle aree esterne di pertinenza delle attivita’ commerciali di ristorazione e bar, negli spazi a tal fine predisposti per i clienti”. Nel documento, dunque, si prevede l’obbligo di installare una cartellonistica, multilingue e ben visibile, per indicare il divieto di fumo agli ingressi principali delle spiagge pubbliche e in concessione; nelle aree balneari e negli stabilimenti, in accordo con i gestori; sul lungomare e sui percorsi di accesso alle spiagge; nelle zone di transito e nelle aree di sosta, per informare turisti e cittadini in anticipo. Tra l’altro viene ricordato nell’atto che provvedimenti di questo genere sono gia’ in vigore in molte spiagge italiane: nel Lazio, ad esempio, sono interessate Anzio, Ponza e Ladispoli. E non fa eccezione l’estero con divieti per i bagnanti su alcuni arenili a: Barcellona in Spagna, New York negli Stati Uniti, Melbourne in Australia e Stoccolma in Svezia. Su base nazionale, invece, lo stop alle sigarette e’ gia’ realta’ in diversi litorali di Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Puglia, Sicilia, Sardegna.

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