Roma Capitale “pronta ad assegnare gli alloggi popolari recuperati nella maxi operazione di questa mattina a Tor Bella Monaca. Vorrei innanzitutto ringraziare il prefetto Piantedosi che ha curato la regia di questo importante risultato di contrasto alla mafia e di ripristino della legalità. Tutte le istituzioni sono impegnate a cambiare il volto di questo territorio, al fianco dei residenti e di tutti i cittadini che vogliono vivere la loro città in sicurezza e libertà”. Lo scrive, in un post su Facebook, l’assessora al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale, Valentina Vivarelli.
“Ricorderete le recenti minacce a Tiziana Ronzio – aggiunge – che con l’associazione ‘Tor più Bella’ si impegna quotidianamente per il suo quartiere. Ad Ostia vengono incendiati i bagni chimici nelle spiagge libere tornate alla legalità, a san Basilio la palestra sociale che Roma Capitale sta per aprire grazie alla collaborazione con le Fiamme Oro e Don Coluccia è oggetto di intimidazioni: il sistema della criminalità si sente minacciato e per questo si difende e marca il territorio”.
“È il segnale che la città sta cambiando – aggiunge ancora Vivarelli – che stiamo andando nella giusta direzione, che l’abbattimento delle villette dei Casamonica era solo l’inizio. Stiamo togliendo anche fisicamente spazio alla criminalità: con lo skate park ad Ostia, con l’abbattimento della Bocciofila abusiva, centrale di spaccio a San Basilio che viene riconvertita in uno spazio pubblico, con gli sgomberi delle case occupate abusivamente, con iniziative come ‘Spaccio arte’, con una presenza tangibile che sostiene i cittadini e non li fa sentire soli. Perché non lo sono. Un grande ringraziamento a chi lavora sul campo, alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla nostra Polizia Locale. E a tutti coloro che quotidianamente si impegno per la nostra città. Roma Capitale sta già lavorando per assegnare gli alloggi che si stanno rendendo disponibili. Sempre dalla parte della legalità e dei diritti. Contro la mafia e ogni forma di sopruso”.