Vaticano: Papa chiede scusa, “non voleva esprimersi in termini omofobi”

L’ammissione delle persone omosessuali al seminario è una questione che la CEI dibatte da mesi

“Il Papa non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l’uso di un termine, riferito da altri”. Lo precisa il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, rispondendo alle domande dei giornalisti: “Papa Francesco è al corrente degli articoli usciti di recente circa una conversazione, a porte chiuse, con i vescovi della Cei. Come ha avuto modo di affermare in più occasioni, ‘Nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti'”.

Lunedì scorso, il 20 maggio, papa Francesco ha fatto una visita informale alla Conferenza episcopale italiana (CEI). La visita non era pubblica, ma varie persone e vescovi presenti hanno poi raccontato a diversi siti e giornali italiani che in quell’occasione il papa avrebbe chiesto in modo piuttosto netto di non ammettere uomini omosessuali al seminario, ovvero l’istituzione della Chiesa cattolica dedicata alla formazione dei candidati al sacerdozio. Nel parlarne poi il papa avrebbe fatto anche un commento, stando a quanto riferiscono più fonti, in un contesto descritto come molto informale e con un tono colloquiale: avrebbe detto che nei seminari «c’è già troppa frociaggine».

L’ammissione delle persone omosessuali al seminario è una questione che la CEI dibatte da mesi.

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