Via Crucis al Monte Testaccio, luogo storico per Roma

La parrocchia di Santa Maria Liberatrice è tornare a celebrare la Passione di Cristo al Monte dei Cocci

La Via Crucis al monte Testaccio
La Via Crucis al monte Testaccio

Una Via Crucis sul Monte Testaccio. A organizzarla è stata la parrocchia di Santa Maria Liberatrice, chiesa di riferimento per tutto il quartiere. Ma non è una novità: è dal 2010 che questa parrocchia sceglie quel luogo caratteristico per celebrare la Passione di Cristo.

Il monte Testaccio come il Calvario

Un centinaio di fedeli hanno partecipato alla celebrazione, iniziata verso le 15 di questo pomeriggio e che ha visto arrivare fedeli anche dalle parrocchie vicine. Le quattordici stazioni della Via Crucis sono state allestite sulla sommità del monte che domina il quartiere e l’ex mattatoio. Un modo unico per celebrare la Passione, considerato che quel monte ricorda per forma il Calvario dove Gesù fu crocifisso.

Come nasce il monte Testaccio o monte dei cocci? 

Il monte Testaccio nacque durante l’impero romano, tra il periodo augusteo e il terzo secolo dopo Cristo, è alto 54 metri, ed è chiamato anche monte dei cocci. E questo perché è il risultato degli scarti del vicino porto romano. I cocci infatti sono le anfore che servivano per trasportare l’olio dall’Andalusia e che non potevano essere riutilizzate. Per evitare i cattivi odori dei residui dell’olio in marcescenza veniva sparsa della calce tra uno strato di cocci e l’altro, aspetti appurati dai primi scavi iniziati nel 1881. Una volta finita la funzione di discarica il monte diventa luogo di pascolo ma anche di feste e celebrazioni popolari. E’ visitabile su appuntamento per gruppi contattando Zetema.

La Via Crucis al monte Testaccio
La Via Crucis al monte Testaccio

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