Violenza donne: alla Sapienza istituito premio “Ilaria Sula” e codice condotta per prevenire molestie

Rispetto al codice approvato nel 2021, permette di segnalare gli atti e i comportamenti molesti subiti nell'ambito del rapporto di studio o di lavoro, anche al di fuori degli spazi dell'Ateneo

Un codice di condotta per la tutela della dignità delle persone e per la prevenzione delle molestie: lo ha approvato l’università La Sapienza di Roma e riguarderà tutte le persone he studiano o lavorano a qualunque titolo, anche occasionalmente, all’Università.

Una prima e importante novità rispetto al Codice vigente già dal 2021 consiste nella possibilità di segnalare gli atti e i comportamenti molesti subiti nell’ambito del rapporto di studio o di lavoro, anche al di fuori degli spazi dell’Ateneo e in qualsiasi modalità, compresa quella telematica o informatica. Il documento elenca in modo particolareggiato i comportamenti che si configurano come molestie sessuali e introduce un articolo ad hoc sulle molestie morali.

“Il Codice ribadisce i principi fondamentali e delinea il perimetro dei comportamenti, anche verbali, che ricadono nell’ambito delle molestie – spiega la Rettrice Antonella Polimeni – I contatti fisici intenzionali non desiderati e inopportuni, ogni tipo di minaccia e ritorsione per aver respinto comportamenti molesti, offese alla dignità ed episodi di delegittimazione, saranno gestiti attraverso linee operative e procedure puntuali, per fornire assistenza concreta e mirata alle vittime di tali azioni”.

“Questo documento amplia l’area di contrasto alle discriminazioni e rafforza le tutele per le lavoratrici e i lavoratori, le studentesse e gli studenti, affinché sia loro garantito il diritto di essere trattati con dignità e di essere sostenuti nella propria libertà personale. Abbiamo voluto inoltre ricordare con un’ulteriore iniziativa la nostra studentessa Ilaria Sula, intitolando un premio alla sua memoria per tesi sul tema della violenza maschile contro le donne e sulle discriminazioni di genere. Fin dall’inizio del mio mandato rettorale mi sono impegnata in prima persona per promuovere e diffondere la cultura del rispetto – conclude la Rettrice – L’esperienza maturata in questi anni ci sprona ad ampliare il campo di azione e attivare misure che si inseriscono in un percorso di cambiamento che deve vedere protagoniste le istituzioni nel loro complesso e la società civile. In quest’ottica abbiamo scelto di proiettare nel corso di questa giornata, simultaneamente in tutte le aule dell’Ateneo, un video che illustra strumenti e servizi messi in campo dall’Ateneo per contrastare la violenza di genere e le molestie”.

Il “Codice di condotta per la tutela della dignità delle persone e per la prevenzione delle molestie”, definisce le molestie sessuali e fornisce un elenco dei numerosi comportamenti riconducibili alla fattispecie. Tra questi viene considerato suscettibile di segnalazione anche qualsiasi contatto fisico intenzionale non desiderato e inopportuno, nonché minacce, ritorsioni, ricatti o maltrattamenti per aver respinto comportamenti molesti a connotazione sessuale. Inoltre, circostanza aggravante della molestia sessuale è poi l’esistenza di una posizione di svantaggio, asimmetria e subordinazione gerarchica tra la persona che ha subito le molestie e la persona autrice della condotta. Tra le novità del nuovo Codice, il riconoscimento delle molestie morali e degli atti discriminatori fondati sul genere, sulla condizione genitoriale, sull’orientamento sessuale, sull’origine etnica o sulla provenienza territoriale, sulla religione, sulla disabilità, sull’età, sulle diverse opinioni politiche o sindacali, sulla condizione economica e sociale. Anche per le molestie morali il documento declina i comportamenti da ricondurre alla fattispecie. Tra questi: i rimproveri offensivi del decoro della persona; la delegittimazione dell’immagine, anche di fronte a terzi, mediante insinuazioni su problemi psicologici o fisici della persona rispetto alla sua qualità professionale; l’emarginazione e l’isolamento con intento persecutorio, quale l’ingiustificata rimozione da incarichi già affidati, la limitazione della facoltà di espressione o l’eccesso di controllo; l’attribuzione di compiti impropri. Il documento precisa infine che è da considerare molestia anche ogni forma di ritorsione contro chiunque segnali comportamenti molestanti o ne sia testimone.

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Sapienza ha voluto intitolare alla sua giovane studentessa Ilaria Sula, vittima di femminicidio, un premio che sarà assegnato alle tre migliori tesi su tematiche inerenti alla violenza maschile sulle donne e alla discriminazione di genere in ciascuna tipologia di corso di studi (laurea, laurea magistrale e corso di dottorato). Per i vincitori è prevista l’iscrizione gratuita a un master di I o II livello a seconda del corso di laurea e per il dottorato anche la possibilità di pubblicare la tesi con Sapienza Università Editrice. Infine è stato proiettato nel corso della mattinata, in contemporanea, nelle aule di tutti i 58 dipartimenti dell’Ateneo un video con le iniziative e le misure adottate dalla Sapienza per contrastare la violenza di genere e le molestie. Queste attività si inseriscono nell’ambito dell’iniziativa “Una giornata non basta. Sapienza contro la violenza di genere” con la quale l’Ateneo ha dedicato quest’anno un intero mese di lezioni aperte, seminari, discussioni pubbliche, momenti di approfondimento transdisciplinare e attività di sensibilizzazione rivolte all’intera comunità sul tema della violenza maschile contro le donne.

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