Il “Coronavirus” si abbatte anche su Fiera Roma che si accinge ad annullare, o a svolgere in forma molto ridotta, il Forum e gli incontri fra aziende italiane e cinesi, già in calendario il 13-15 maggio p.v. nell’ambito di OBOR, One belt one road, il corridoio terrestre e marittimo di investimenti col quale la Cina ha progettato un grande sviluppo in Europa. Lo apprende Radiocolonna.it dall’amministratore unico Pietro Piccinetti, nel corso dell’intervista, alla vigilia del Global Ceo Summit Congress dell’industria fieristica mondiale, che verrà ospitato dal 5 al 7 febbraio.
“Mi sono sentito in questi giorni con Pechino – informa Piccinetti – e abbiamo deciso che l’emergenza sanitaria non consente un regolare svolgimento dell’evento B2B, programmato da tempo, al quale puntavamo ad avere oltre 450 aziende cinesi e altrettante italiane. Sarà un grave danno economico“.
Non si fanno fermare dal “Coronavirus” i vertici delle Fiere che hanno confermato, poli fieristici cinesi compresi, una grande partecipazione al meeting mondiale di settore, quest’anno per la prima volta in Italia. Dal 5 al 7 febbraio a Roma si discuterà dello sviluppo del settore che muove 275 miliardi di euro all’anno e oggi si confronta con l’innovazione tecnologica.
“L’avvento del digitale – rileva Piccinetti – è una grande opportunità per la promozione di Fiere ed eventi, nonché per gli espositori, che attraverso i siti dedicati alle singole mostre, possono restare in contatto fra loro tutto l’anno. In febbraio – annuncia – lanciamo un catalogo digitale attraverso il quale viene assicurata una continuità virtuale alle nostre esposizioni, consentendo agli espositori di continuare a presentare i loro prodotti a un costo limitato”.
“Da quando c’è il digitale – aggiunge – sono aumentati i parchi fieristici nel mondo. Las Vegas ha raddoppiato, in Oriente, dal Vietnam alla Malesia è un vero e proprio boom. Anche in Italia le fiere sono aumentate. Contiamo 39 quartieri fieristici e mille esposizioni. Hanno successo anche le nuove, come quelle umbre. Anche le più piccole, rispetto alle storiche di Verona o Milano, sono in grado di attirare visitatori. Basti pensare a quella di Pordenone che porta un numero di visitatori pari dieci volte a quello degli abitanti”.
Secondo Piccinetti le Fiere sono importanti anche per le città e il territorio, che condivide il business, sul piano turistico, ma sono fondamentali per l’incontro fra produttori e acquirenti che hanno la possibilità di “toccare con mano” e in molti casi di provare le merci e i prodotti.
Riguardo ai costi per le aziende, Piccinetti sottolinea che sono in progressiva discesa, grazie alla tendenza di una durata minore, due tre giorni al massimo. Inoltre l’impiego di tecnologie innovative abbatte anche l’onere degli allestimenti. E ciò interessa sia le mostre specializzate, incentrate sugli scambi commerciali fra aziende B2B (Business to Business) dove è importante il numero di “buyer” che riescono a richiamare, sia le mostre-evento, cosiddette B2C (Business to Consumer) direttamente rivolte ai visitatori che vengono coinvolti in prove, ad esempio di auto e moto, o intrattenuti con spettacoli e concerti.
“Fiera Roma – rileva l’amministratore unico – si sviluppa in entrambe le direzioni aumentando i visitatori, come nel caso di Roma Motodays, che ha avuto anche un riconoscimento internazionale, sia coinvolgendo un numero importante soprattutto di piccole e medie imprese in progetti innovativi con risvolti internazionali, che interessano il settore spaziale, la cooperazione internazionale, i musei e la filiera dell’olio d’oliva”.
La promozione e l’internazionalizzazione per le piccole imprese, che hanno ereditato i valori del nostro artigianato, insieme a una crescita sempre più “green” sono alla base della crescita che Piccinetti vuole accelerare per Fiera Roma. “Siamo la prima Fiera al mondo – rileva – autosufficiente nel waste management umido degli alimenti con una macchina che in 90 giorni li trasforma in concime. Stiamo progredendo anche nel plastic free e nei trasporti elettrici. Un grande ostacolo al rilancio definitivo della struttura fieristica e congressuale sono i trasporti e il decoro urbano. Purtroppo il collegamento con la città non è efficace e la sporcizia delle vie intorno al nostro polo è drammaticamente penalizzante”.