Vittorio Sgarbi, chiesto processo per reati tributari

Ex sottosegretario: 'è una cosa totalmente insensata'

Rischia il processo l’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, accusato dalla Procura di Roma di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Oggi i pm hanno chiesto il suo rinvio a giudizio per violazione dell’articolo 11 della legge sui reati tributari. Un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Stefano Pesci e che riguarda il presunto mancato pagamento di un debito di circa 715mila euro, che Sgarbi avrebbe con l’Agenzia delle entrate. La vicenda ruota attorno all’acquisto di un quadro – avvenuto all’asta nell’ottobre del 2020 – del pittore Vittorio Zecchin.

L’opera e’ “Il giardino delle fate” del 1913, e secondo i pm – che hanno chiuso le indagini alla fine del mese di novembre del 2023 – l’acquisto sarebbe stato perfezionato facendo figurare la compagna di Sgarbi come acquirente, mentre a pagare sarebbe stata una terza persona. Accuse che Sgarbi, da Trento, rigetta con forza: “E’ una cosa inspiegabile – ha detto il critico d’arte – una cosa che non ha nessun significato, totalmente insensata. Io pagavo le tasse, non ho distolto nessun finanziamento alle tasse e quei danari non erano miei ma erano di un signore, banchiere, che ha regalato quel quadro alla mia fidanzata”.

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