A Natale Palazzo Barberini svela i suoi capolavori di Paesaggi, Vedute e Capricci

Dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica emergono opere straordinarie, esposte ora eccezionalmente al pubblico, poiché come afferma il direttore Luigi Gallo, i depositi sono il tesoro nascosto di ogni museo.

Dal 19 dicembre 2023 al 31 gennaio 2024 a Palazzo Barberini apre al pubblico la mostra dal titolo “Di natura e d’invenzione. Paesaggi, Vedute e Capricci dai depositi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica” a cura di Luigi Gallo con Paola Nicita e Yuri Primarosa con il tema centrale nel paesaggio e nella sua rappresentazione nel periodo fra XVII e XVIII secolo.

“Ho pensato a un regalo di Natale per il pubblico del museo”, ha dichiarato Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche a Urbino e della Direzione Regionale Musei delle Marche e, dal 15 novembre, Direttore ad interim delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, che ha proseguito: “si tratta di un’occasione per valorizzare e porre in relazione al contempo una sala non sempre accessibile e una selezione di opere che non appartengono attualmente all’allestimento permanente, preziosi capolavori che arricchiranno il percorso di visita per il pubblico  delle Gallerie. Ho scelto il tema del paesaggio perché vicino ai miei interessi di studio e per offrire un’eterna primavera nei giorni d’inverno. La valorizzazione dei depositi, che considero il tesoro nascosto di ogni museo, è uno dei punti cardini del mio lavoro nelle Marche – fino al 5 maggio è possibile visitare una mostra L’altra collezione Galleria Nazionale delle Marche –  e che ho voluto riproporre anche qui”.

Presso la Sala dei Paesaggi, vengono presentati per la prima volta insieme al pubblico quattordici dipinti, provenienti in parte dai depositi e in parte dal Museo Laboratorio delle Gallerie, la quadreria dove vengono conservate opere abitualmente destinate a progetti di ricerca e didattica per studiosi, raffiguranti paesaggi di grandi artisti che vissero il rinnovamento di un genere pittorico molto diffuso e in trasformazione.

Il sodalizio fra artisti e uomini di scienze portò i pittori ad osservare e raffigurare il paesaggio non più come un mero elemento di sfondo, ma come protagonista con un’attenta e meticolosa correttezza formale; infatti, era necessario conoscere la natura in ogni suo elemento tramite lo studio dal vero.  Nel corso dei due secoli, tra XVII e XVIII, si affermano diverse tipologie di paesaggio che spaziano dalle composizioni ideali alle vedute, dalle evocazioni campestri ai capricci con rovine.

È possibile ammirare il dipinto di Nicolas Poussin, Paesaggio con Agar e l’angelo, dal poetico paesaggio a quello dei due dipinti di Paesaggio con figure del fiammingo Jan Frans van Bloemen, in cui la natura ospita vicende mitologiche e sacre offrendo straordinari effetti luministici. Dall’altra parte vi sono a contrasto e completamento le vedute esatte di Pietro da Cortona, come il dipinto Veduta di Villa Sacchetti a Castelfusano, uno fra i primi quadri da camera con la raffigurazione di un luogo esistente e che costituisce uno dei “quattro paesi ovati”, raffiguranti le proprietà della famiglia Sacchetti nei dintorni di Roma, in cui si vede la villa vicino al mare, edificata e decorata dallo stesso artista per volontà del cardinale Giulio Sacchetti, intimo amico di papa Urbano VIII Barberini. Inoltre, il dipinto di Jacob Philipp Hackert, Veduta dei Colli Albani dall’Osteria del Fico, del 1789 è un esempio del paesaggismo analitico illuminista. I due maestri, a distanza di un secolo l’uno dall’altro, raffigurano con maestria la luce inconfondibile del paesaggio romano. Invece, nelle tele di Andrea Locatelli e Giovanni Paolo Pannini possiamo ammirare l’arte di realizzare i capricci architettonici e le scene pastorali, generi che conobbero una grande fortuna in Italia e in Francia.

Infine, è bene ricordare che la Sala dei Paesaggi, dove è allestita la mostra, è situata al piano nobile di Palazzo Barberini e fungeva in origine da sala da pranzo privata. Le pareti, decorate nel 1859 in uno stile neo-barocco, sono scandite da grandi riquadri che rappresentano i feudi laziali della famiglia Barberini.

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