Covid: senso civico cercasi

E' dura stare in casa con questo bel tempo? Sai che ti dico me ne frego e mi faccio un bel giro al centro commerciale. Vieni anche tu? No. Ma viene il Covid. Tranquillo

traffico

L’week end del 7/8 novembre pare ai romani un tipico fine settimana da spendere a zonzo o fuori porta.

Ma queste giornate non sono nè di festa libera e tanto meno tranquille.

Oggi è il primo fine settimana in fascia gialla che letto in chiave Covid è sinonimo di PERICOLO incombente, di contagi in rapida ascesa, di ospedali intasati, di rianimazioni in affanno. L’arancione precede di poco il rosso che è sinonimo di lockdown totale e di restrizioni durissime.

Ciò nonostante ai nostri concittadini è bastato questo sole e questa temperatura al di sopra della media per “far baracca”, sordi ai richiami alla prudenza, al muoversi il meno possibile e soprattutto al divieto di assembramento.

Così il GRA da stamattina è davvero un serpentone di macchine nelle due direzioni. Passare davanti ai centri commerciali o all’Ikea è impressionante: non c’è un buco libero. Nei giorni scorsi peggio che mai gli outlet, dove per entrare si impiegavano ore, senza contare i lunghi tempi di attesa davanti ad ogni singolo showroom.

Tutto come se nulla fosse, anzi peggio: come se non ci fosse un domani.

E proprio questa incoscienza, questa non civiltà pubblica e privata ci porta dritto verso il contagio di grandi dimensioni.

A noi Italiani manca il senso civico (e non è una novità) ma ci manca anche la coscienza della libertà, di cui godiamo. Questo dannatissimo Covid e i mesi di reclusione ci avrebbero dovuto, almeno insegnare un minimo di coscienza personale e di solidarietà. Ma come facciamo a non capirlo? se viviamo in una cerchia sana avremo meno possibilità di ammalarci pure noi.

Si ripete, così e quotidianamente il film della minchioneria cui abbiamo assistito quest’estate e che ci ha portati a questo nuovo dramma, grazie anche agli exploit di cattivi politici che si sono trasformati in pessimi maestri.

Forse fraintendiamo la libertà o il liberismo? Forse manca la coscienza di quello che sta succedendo e della valanga di implicazioni e delle strette cui stiamo andando incontro? Forse manca un livello culturale e sociale comune, forse, proprio in questo momento, di fronte alla situazione e al mondo intero ci meritiamo uno ZERO.

Siamo leggiadri e incoscienti, non ce ne frega niente di quello che succederà domani e non siamo nemmeno in grado di programmarlo.

Forse il governo è stato troppo “generoso” nell’inventarsi queste tre classi di rischio? certo non ha tenuto conto di quanto sia insito nell’italico spirito sia il qualunquismo quanto la resistenza a farsi guidare.

Contro il Covid abbiamo speranze di trovare cure e vaccini ma contro l’insipienza e l’apatia di un gregge umano servono ben altre difese e strumenti.

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