Grandi novità culturali in questo fine settimana di metà novembre a Roma: dalle grandi mostre alla musica d’autore e alle fiere, da un lato i gatti, dall’altro l’oggettistica giapponese. Si parte domani con l’apertura della mostra, per la prima volta a Palazzo Nuovo ai Musei capitolini, Cartier e il Mito. Le creazioni della Maison Cartier, per lo più provenienti dall’heritage Cartier Collection, saranno in dialogo con le sculture in marmo della collezione del cardinale Alessandro Albani – nucleo originario della collezione museale di Palazzo Nuovo – e con una selezione di preziosi reperti antichi provenienti dalla Sovrintendenza Capitolina, da prestigiose istituzioni italiane e internazionali e da collezioni private. Le collezioni permanenti del Palazzo Nuovo in Campidoglio – l’originario Museo Capitolino istituito nel dicembre del 1733 da Clemente XII Corsini – si compongono in modo quasi esclusivo di sculture in marmo, in gran parte acquisite dalla collezione del cardinale Alessandro Albani. Molte di queste sculture antiche hanno costituito modelli imprescindibili per la formazione del linguaggio artistico europeo. La mostra offre una prospettiva originale su un aspetto particolare e importante di questo tema: dell’uso del repertorio antico in gioielleria, dai “pastiches” dei grandi collezionisti e orafi del XIX secolo, come i Castellani a Roma, stile Neoclassico Garland, fino alle opere successive ispirate a Jean Cocteau nel secondo dopoguerra, arrivando infine alle creazioni odierne e a un nuovo approccio all’antichità. L’esposizione mette in luce l’uso del repertorio classico greco-romano nelle creazioni Cartier e le trasformazioni della prima metà del Novecento, quando maturò una nuova concezione dell’antichità classica. Una sezione è dedicata alle tecniche e ai processi di lavorazione dei gioielli, con riferimenti all’età romana. La mostra esplora inoltre le ispirazioni mitologiche che hanno nutrito l’immaginario Cartier dall’inizio del XX secolo, confrontando le creazioni della Maison con le antiche divinità di Palazzo Nuovo – Afrodite e Dioniso, Apollo ed Eracle, Zeus e Demetra – e invitando i visitatori a riscoprire all’interno della collezione permanente i modelli antichi che le hanno ispirate.
Altra mostra è quella che si aprirà sabato 15 novembre, al Museo Civico di Zoologia. Si tratta di Still Life, esposizione collettiva di arte contemporanea con la direzione artistica a cura di Antonietta Campilongo. La rassegna propone una riflessione critica sulle modalità di rappresentazione e sulla fragilità dell’esistente, attraverso l’esposizione di oltre 40 opere – tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie – realizzate da artisti contemporanei attivi sulla scena nazionale e internazionale, quali: Andrea Adany, Andrea e Rebecca, Teresa Bianchi, Elena Bonuglia Bunuel, Antonella Catini, Antonio Ceccarelli, Giacomo Di Corato (Tuan), Alexander Luigi Di Meglio, Antonella Laganà, Emanuela Mastria, Loredana Raciti, Giuliano Salaro, Loredana Salzano, Villo Steiner, Krisztina Szabò, Anna Tonelli, Ingrid van Woudenberg, Klara Várhelyi. Il titolo della mostra gioca sull’apparente quiete della natura morta, rivelandone oggi l’ambiguità: ciò che un tempo era esercizio di stile o simbolo si trasforma ora in testimonianza della perdita, esito di un rapporto sempre più compromesso tra uomo e ambiente. Ideata come progetto site-specific per il Museo Civico di Zoologia, la mostra si inserisce negli spazi museali attivando un dialogo tra arte, scienza e memoria. Mette in discussione la presunta neutralità dello sguardo scientifico e della conservazione museale, proponendo nuove possibilità di lettura e di narrazione. Le opere affrontano temi urgenti quali ecologia, identità culturale ed etica della cura, configurandosi come un racconto collettivo capace di attraversare discipline, sensibilità e linguaggi diversi.
Dalle mostre alla musica con il direttore musicale Daniel Harding che torna sul podio con l’orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia accanto al giovanissimo Yunchan Lim, astro nascente del pianismo mondiale al suo debutto ceciliano. Sudcoreano, nel 2022 Lim ha vinto a soli 18 anni il prestigioso concorso pianistico Van Cliburn, diventando il più giovane artista vincitore nella storia del premio. La sua esecuzione al concorso ha superato su YouTube i 18 milioni di visualizzazioni, toccando un risultato senza precedenti. Il programma scelto prevede un viaggio musicale che attraversa tre grandi stagioni della musica europea: Verdi, Ravel e Rachmaninoff. Gli appuntamenti sono oggi e venerdì 15 novembre alle ore 20, e sabato 15 novembre alle ore 18 presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica. L’apertura è affidata all’Ouverture da Les vêpres siciliennes di Verdi, pagina di intenso lirismo e slancio drammatico che racchiude i contrasti e le passioni dell’opera. Segue il celebre Concerto in sol di Ravel, un capolavoro della maturità del compositore francese, di cui quest’anno si celebrano i 150 anni dalla nascita. Il Concerto racchiude nelle sue note un’eleganza classica, ritmi jazz e brillantezza orchestrale. Nella seconda parte, Harding guida l’Orchestra nella Sinfonia numero 2 di Rachmaninoff, vertice del romanticismo sinfonico russo. Dalle ampie melodie e dagli slanci appassionati del celebre Adagio fino alla luminosità del finale, la sinfonia racconta un percorso di struggente intensità, tra nostalgia e redenzione. Ancora musica, ma pop, con l’artista Coez che si esibirà al Palazzo dello Sport domani, sabato 14 novembre, e tornerà l’otto dicembre. I live fanno parte del tour di presentazione dell’album “1998” e includeranno sia i nuovi brani che i suoi successi più noti. E ancora. Per la prima volta a Roma il nuovo allestimento di “Il lago dei cigni” con la regia e coreografia di Luciano Cannito per la Roma City Ballet Company, ospite della stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, da oggi al 16 novembre al Teatro Olimpico. Ospiti le étoiles internazionali Maria Yakovleva Principal del Balletto dell’Opera di Budapest e Dinu Tamazlacaru Principal dello Staats ballett Berlin.
Di altra natura uno degli eventi più attesi nella Capitale rivolto agli amanti dei mici. Torna la più grande mostra felina di sempre: “Perché io so io e voi non siete… un gatto!” è lo storico slogan di Supercat show 2025, esposizione internazionale interamente dedicata ai gatti e giunta alla 27ma edizione. Si terrà sabato 15 novembre e domenica 16 novembre alla Nuova Fiera di Roma. Due giorni di sfilate di vanità, mostre, adozioni del cuore, miao-mercatino, giochi interattivi, spettacoli per grandi e piccini. Ad accogliere i visitatori ci sarà un grande elefante alto quasi quattro metri e lungo sei, simbolo della forza della natura, ma anche di una biodiversità deturpata dall’uomo e dai suoi rifiuti, l’opera d’arte è dell’artista genovese Andrea Morini. Tra le razze più ricercate si potranno ammirare i Bengal, “piccoli leopardi domestici”, i Kurilian Bobtail, i Cornish Rex, i British longhair e shorthair, ma anche Abissini, Certosini, Devon Rex, Esotici, Maine Coon, Neva Masquerade, Norvegesi delle Foreste, Orientali, Persiani, Ragdoll, Sacri di Birmania, American Curl, Selkirk Rex, Siamesi, Sphinx, Siberiani, Blu di Russia e tanti altri. Più di 600 magnifici felini da tutto il mondo col pedigree provenienti dai migliori allevamenti mondiali esibiranno il loro charme su un palco di oltre 50 metri e faranno anche da cornice ai gatti meno fortunati, di “razza stradale” in cerca di adozione.
Infine, evento dai sapori orientali, all’Ippodromo di Capannelle arriva Japan Days con oltre 100 espositori nell’area market, tra kimono, artigianato, pop culture e oggetti unici. Il festival offre workshop di lingua giapponese, ikebana, origami, shodo, sumi-e, bonsai, kintsugi, kokedama, rilegatura watoji, maschere giapponesi, disegno manga, taccuini di viaggio e molto altro.