Roma: Tajani, Abodi e Gualtieri lanciano la corsa alla Ryder Cup

Che si terrà dal prossimo 29 settembre all'1 ottobre.

Due luoghi simbolo di Roma e Milano, Villa Borghese e Piazza del Duomo, hanno accolto oggi ‘Golf in Piazza’, il primo appuntamento del 2023 della ‘Road to Rome’, a 230 giorni dalla Ryder Cup, che per la prima volta nella sua storia quasi centenaria si giocherà in Italia, sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma), dal prossimo 29 settembre all’1 ottobre.

All’evento della Capitale sono intervenuti il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il presidente della Federazione Italiana Golf Franco Chimenti, il Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023, Gian Paolo Montali, il presidente dellla Figc, Gabriele Gravina e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Organizzata dalla Federazione Italiana Golf, la manifestazione ha allestito dodici postazioni di prova, tra golf e animazione, aperte a tutti per un divertimento formato famiglia. “Questa realtà- ha dichiarato Tajani- è anche uno strumento per preparare la candidatura di Roma ad essere sede dell’Expo 2030. Una grande Capitale che può organizzare un grande evento come la Ryder Cup, può anche essere la sede dell’Expo.

Il sistema Italia funziona, dimostriamo di avere grandi capacità organizzative e questo significa far contare di più l’Italia nel mondo e far crescere la nostra economia”. Dello stesso parere il sindaco Gualtieri: “Stiamo lavorando tutti perché Roma sia pronta per uno degli eventi più importanti dello sport mondiale che ci vedrà protagonisti, e per noi questa è anche una bellissima tappa verso Expo. Stiamo mostrando un volto straordinario di Roma e siamo convinti che la Ryder, il Giubileo e poi Expo, possano segnare un vero rilancio della nostra città”. Sul green sintetico di ‘Golf in Piazza’ a Villa Borghese si è cimentato anche il Ministro Abodi, secondo il quale andrebbe sviluppata “la democratizzazione del golf. In Italia si è sempre immaginato che il golf fosse per pochi, costoso e complicato, ma eventi come questi dimostrano che è alla portata di tutti. Cercheremo di aiutare la Federazione a lasciare un’eredità che consenta di realizzare tanti campi pubblici e campi pratica nelle città, perché è questa la chiave di volta, non avvicinare le persone al golf ma il golf alle persone”.

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