Straordinario ritrovamento archeologico a Roma: in via Botteghe Oscure spunta una parte della Porticus Minucia – VIDEOGALLERY

Il grandioso quadriportico di epoca repubblicana è stato ritrovato nel corso della ristrutturazione di Palazzo Lares Permarini. La sovrintendente speciale, Daniela Porro: "Roma non finisce mai di meravigliarci

Un altro straordinario ritrovamento archeologico a Roma: durante la ristrutturazione di Palazzo Lares Permarini, in via delle Botteghe Oscure, è stata riportata alla luce una parte della Porticus Minucia, il grandioso quadriportico di epoca repubblicana.

“Roma non finisce mai di meravigliarci e regalare sempre nuovi elementi di conoscenza agli studiosi che potranno poi approfondire questo ritrovamento”, ha detto Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma.

“Il restauro di questo edificio Lares Permarini, in via delle Botteghe Oscure, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, la società Finint Investments e la soprintendenza speciale di Roma che ha seguito i lavori in alta sorveglianza – ha aggiunto – ha consentito di portare alla luce un monumento che era conosciuto, ma straordinariamente importante e cioè un tratto della Porticus Minucia che era un grande quadriportico del primo secolo dopo Cristo che veniva utilizzato per distribuire il grano alla plebe”.

Inoltre si tratta “di un edificio di grandissime dimensioni – ha sottolineato Porro – con al centro una sorta di piazza con fontane e anche un tempio che si conosce perché il tracciato sulla forma Urbis Romae e quindi è stato studiato ne conosciamo anche dei tratti al di sotto di Crypta Balbi che una delle sedie del Museo Nazionale Romano, però qui è straordinariamente affascinante e importante perché abbiamo intanto due grandi blocchi di peperino con le tracce delle grappe in ferro e poi soprattutto ritroviamo la decorazione marmorea che in genere nei monumenti antichi non si trova perché nel corso dei secoli, nel Medioevo, nel Rinascimento, gli elementi decorativi più preziosi come i marmi e qui parliamo di un cipollino e poi marmi colorati venivano riutilizzati spogliati e riutilizzati poi per le decorazioni negli edifici successivi”.

“È anche bello – ha concluso la soprintendente – che tutto questo sia stato scoperto ma venga poi messo a disposizione dei fruitori dell’albergo e del pubblico attraverso una valorizzazione che consente appunto di vedere questo luogo così particolare e della Roma antica anche molto ben spiegato attraverso un video che è stato realizzato grazie agli approfondimenti e agli studi degli archeologhi”, ha concluso.

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