Partecipate, bilanci in perenne ritardo. Il caso Ama

La municipalizzata dei rifiuti non ha ancora pubblicato i conti 2017. Solo Zètema l'ha fatto. E le altre?

Rebus bilancio per Ama. A quasi nove mesi dalla chiusura dell’anno solare 2017, del bilancio non c’è traccia. Se ne sono accorti gli osservatori ma anche i sindacati, pronti a scendere in piazza contro l’amministrazione Raggi. Che cosa sta succedendo ai conti della muncipalizzata?

Nei conti della società (2016) che il Comune controlla al 100%, il grosso delle partite sono i crediti commerciali. Quelli perà non ancora riscossi nei confronti di altre aziende pubbliche come Acea e Atac, verso il Campidoglio per la Tari non versata e persino 5,8 milioni di crediti fra cui spuntano soldi da incassare dalla Presidenza del Consiglio per il Giubileo del Duemila. Un evento di ben 18 anni fa.

Per non parlare di quelle 650 azioni Parmalat sottoscritte nel 2015 in cambio del valore nominale del credito vantato nei confronti della società in amministrazione straordinaria. Dall’altro lato della bilancia c’è invece un fardello da 1,6 miliardi di debiti di cui 502 milioni verso le banche, 224 verso i fornitori e 666 milioni verso il Campidoglio.

Volendo fare esercizio legale, a rigor di legge il bilancio di una spa va approvato entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, cioè 4 mesi, fine aprile. L’approvazione può avvenire entro il maggior termine di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio esclusivamente se tale possibilità è prevista dallo statuto e sussistono specifiche esigenze connesse con la struttura e l’oggetto della società. Ora la domanda è, si tratta del caso Ama?

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