“Adesso basta”: a Roma il corteo Cgil-Uil per sicurezza e sanità

Sindacati: "Paese reale che va ascoltato". l corteo è partito da piazzale Ugo la Malfa verso piazzale Ostiense

Prosegue la mobilitazione nazionale di Cgil e Uil. Sotto lo slogan “Adesso basta!”, in centinaia sono scesi in piazza a Roma per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per la difesa e il rafforzamento della sanità pubblica, per una riforma fiscale e la tutela dei salari. Tra bandiere dei sindacati, cori e striscioni, il corteo è partito da piazzale Ugo la Malfa verso piazzale Ostiense, dove è stato allestito il palco per gli interventi dei lavoratori e dei segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. “Questo è il Paese reale che va ascoltato”, sottolineano entrambi i segretari. Al corteo sono presenti diversi striscioni e cartelli, portati dai manifestanti, come: “La guerra uccide, il lavoro pure” e “basta morti sul lavoro, fermiamo la strage”. Ad animare la manifestazione anche la musica, con “Bella ciao” intonata dai dimostranti, insieme alle note di “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano. “Contratto, contratto”, è l’urlo che si alza dalla folla. Inoltre, alcuni dimostranti hanno stampato finte banconote da 10 euro con la faccia di “Joker” e con il numero dieci barrato e sostituto da “3,3”. Sulle banconote, distribuite da una manifestante anche a Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, si legge: “Il governo per i Ccnl pubblici riconosce un terzo dell’inflazione. Vogliamo salari dignitosi”.

Da questa piazza “al governo arriva il messaggio del Paese reale. Visto che stanno raccontando delle balle e irreggimentando e controllando tutto, in piazza c’è il Paese reale che parla, che dice quali sono i problemi e che c’è la necessità di cambiare – ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini -. Serve cambiare. Il mondo del lavoro che tiene in piedi questo Paese non ce la fa più: ha un problema salariale grande quanto una casa, un livello di precarietà inaccettabile, mentre i diritti della Costituzione non sono garantiti, a partire dalla sanità pubblica, istruzione, lavoro – ha sottolineato Landini -. E si continua a morire sul lavoro in modo indecente. Il messaggio è che c’è bisogno di cambiare, si ascolti il mondo del lavoro. Il messaggio è che non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Abbiamo cominciato questa mobilitazione a novembre, non abbiamo avuto risposte e intendiamo andare avanti senza escludere l’utilizzo degli strumenti democratici a nostra disposizione. Lo stiamo facendo per dare un futuro al Paese”, ha concluso Landini.

“Siamo in piazza per dimostrare che c’è un Paese reale che soffre, che ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese e a fruire dei servizi sanitari. C’è un Paese che fa fatica a vivere una vita normale e dignitosa – ha detto il segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri -. Sei milioni di poveri, cinque milioni di lavoratori con il contratto scaduto hanno bisogno di risposte sulla sanità, sul lavoro, sulla sicurezza. Hanno bisogno di dire che in questo Paese ci sono persone che pagano sempre le tasse e c’è qualcuno che non le paga mai. E il Governo fa finta di non vedere. Stiamo parlando del Paese reale, non quello che vive nei talk show o nei palazzi della politica, e che vive la difficoltà di una sanità che non funziona e ha difficoltà con i salari”, ha aggiunto Bonbardieri.

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